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Simmetria

Avete mai provato a fermarvi a osservare i pavimenti delle chiese, i tombini, i cerchioni delle auto? Potreste scoprire che spesso hanno una caratteristica in comune: la ripetizione di uno schema fisso che segue determinate regole. Una di esse è la simmetria, argomento della mostra Simmetria, giochi di specchi ospitata dal Dipartimento di Matematica di Torino.

Una di esse è la simmetria, argomento della mostra Simmetria, giochi di specchi ospitata recentemente dal Dipartimento di Matematica di Torino. La mostra è la copia itinerante della versione stabile, ideata da Maria Dedò, allestita in una sala del Dipartimento di Matematica "F. Enriques" di Milano.

La rassegna, rivolta ad un pubblico di ogni età, più che insegnare, vuol far giocare il visitatore con strumenti che classificano le figure in base al loro tipo di simmetria. Il linguaggio è quello degli specchi: oggetti di uso quotidiano che, posizionati in un certo modo, possono far "vedere" i fantastici mondi creati in modo astratto da teoremi e regole matematiche.

Il visitatore è invitato da una guida, di solito uno studente, ad osservare i diversi strumenti presenti sui tavoli della sala per poterli utilizzare al meglio. Infatti, mentre si possono ammirare senza particolari accortezze le simmetrie create dai tre caleidoscopi tridimensionali (posti al centro della sala), per quelle create dalle camere di specchi di forma triangolare e quadrata e dagli specchi paralleli è necessario guardare appena sopra lo strumento.

Pallone (dalla mostra %22Simmetria - Gioco di specchi%22, 2002) Quindi il visitatore, seguendo un cammino dettato dalla curiosità personale, può costruire figure simmetriche utilizzando gli oggetti a disposizione (forme colorate, palline, cannucce, …). Per farlo può seguire gli schemi posti accanto ad ogni camera, oppure sbizzarrire la propria fantasia e il proprio senso artistico. Scoprirà che in ogni strumento è realizzabile un solo tipo di simmetria.

È curioso osservare il diverso approccio alla mostra a seconda dell'età dei visitatori. I più piccoli la vivono in modo più istintivo e si lanciano letteralmente sugli strumenti. Sono attratti più che altro dal tavolo in cui è possibile disegnare: inserendo i fogli nella camera quadrata scoprono che la pavimentazione infinita crea effetti visivi impensati. I disegni più belli ed ingegnosi in genere vengono plastificati e conservati.

Gli adulti, invece, hanno un atteggiamento più distaccato e hanno più difficoltà ad entrare in contatto con lo spirito della mostra: sembrano infatti più interessati a rivolgere domande teoriche alle guide. Per gli insegnanti che intendono continuare il discorso in aula è disponibile materiale didattico.

Sulle pareti della sala sono posizionati cartelloni, alcuni di carattere puramente matematico, altri che illustrano come la simmetria sia un concetto trasversale: è infatti presente nell'arte, in natura, nella vita di tutti i giorni. È questo l'aspetto che ogni sede che ospita la mostra itinerante è invitata ad ampliare. Si può quindi caratterizzare l'evento arricchendo l'esposizione con oggetti reperibili in zona (cristalli, oggetti di artigianato e così via) o con altre iniziative.

A Torino sono state organizzate conferenze e laboratori: gli studenti delle scuole medie superiori hanno potuto così provare la sensazione di diventare studenti universitari partecipando ad incontri coordinati da professori della Facoltà di Scienze MFN, mentre gli studenti delle scuole elementari e medie inferiori si sono cimentati in laboratori dedicati allo specchio nell'arte e nella letteratura.

È stato inoltre possibile assistere allo spettacolo teatrale Bubbles… il sogno di Alice, prodotto dall'Università di Lille e messo in scena dalla Compagnia Teatro Diagonale. È uno spettacolo che utilizza le tecniche del teatro corporeo e invita a "sognare" la matematica.

La simmetria quindi è un concetto presente ovunque e la mostra è un'occasione per scoprire che la matematica è parte integrante della vita quotidiana. Essa infatti si può nascondere in un pallone da calcio, in uno scolapasta o nei disegni di un maglione: è sufficiente cercarla e saperla osservare.

In copertina


mostra ideata da Maria Dedò
Palazzo Campana, via Carlo Alberto 8, Torino - dal 23 marzo al 26 aprile 2002



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