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Cosmic safari

Il video Cosmic safari della Discovery Channel ci dà l'opportunità di venire a conoscenza delle nuove scoperte fatte in questi ultimi anni e delle nuove teorie sulla vita al di fuori della Terra

Con l'aiuto di sonde spaziali sempre più sofisticate gli scienziati hanno l'opportunità di riscrivere continuamente la composizione e la struttura dei pianeti del sistema solare. Lo studio approfondito delle immagini inviate e dei dati trasmessi dalle sonde ha reso possibile formulare l'ipotesi che un tempo, in qualche parte del nostro Sistema solare, possa essersi sviluppata la vita.

Proprio recentemente, attraverso le ultime stupefacenti immagini trasmesse dalla Mars Global Surveyor, è stato ipotizzato dalla Nasa che un tempo sul pianeta rosso vi sia stata acqua in abbondanza; aumenterebbe così la probabilità che su Marte si siano potute sviluppare alcune forme di vita, seppure elementari.

In effetti la probabilità che qualche forma di vita possa esistere al di fuori del nostro pianeta pare essere alta. Infatti si calcola che esistano almeno dieci miliardi di pianeti sparsi nell'universo e Seth Shostak, radioastronomo del Seti Institute, afferma che l'intero universo è composto dalle stesse molecole della Terra. Ciò significherebbe che anche in altri pianeti può essersi sviluppata o potrebbe svilupparsi una pur qualche forma di vita.

Nella ricerca di forme di vita extraterrestre si è giunti, tra l'altro, alla conclusione che la vita si adatta e si evolve nell'ambiente in cui possono crearsi le condizioni perché ciò avvenga. Per questo ora si pensa che possano esistere diverse forme di esseri viventi adattatesi in un ipotetico pianeta.

Jack Cohen, biologo della Warwick University, va oltre; dichiara infatti che probabilmente gli extraterrestri, se esistono, non saranno simili all'uomo. Ma per poter cercare vita al di fuori del nostro pianeta dovremo aspettare che la tecnologia sia evoluta al punto da permetterci di costruire un nuovo tipo di shuttle che, agganciato alla SSI, possa poi intraprendere un vero e proprio safari cosmico nelle profondità dell'universo.

Un aiuto per immaginare quali forme di vita possano esistere in qualche punto dell'oceano cosmico può venire dall'esplorazione di ambienti della Terra per noi ostili. quali le profondità marine, ove vivono esseri ancora poco conosciuti ma che si sono perfettamente adattati a quelle condizioni estreme. Il geobiologo Jack Farmer dell'Arizona State University, che lavora anche per la Nasa, effettua ricerche nelle aree geotermiche del parco di Yellowstone, alla ricerca di forme di vita primordiale che potrebbero assomigliare a quelle evolutesi in qualche altro pianeta.

Da quando è iniziata l'era astronautica decine di sonde sono state inviate in direzione dei pianeti del Sistema solare per conoscere più da vicino questi strani mondi così diversi dal nostro. Ma ciò non esclude che in qualcuno di questi pianeti o in qualche loro satellite possano verificarsi o si siano verificate le condizioni necessarie a ospitare la vita.

Si stanno intensificando i progetti di esplorazione del pianeta Marte, considerato il miglior candidato. È possibile che un tempo Marte abbia ospitato la vita, tanto che c'è chi ipotizza che potrebbe essere stato un microbo marziano arrivato sulla Terra a dare origine alla vita sul nostro pianeta.

La ricerca di vita extraterrestre porta comunque a progettare missioni fantascientifiche anche su altri pianeti e satelliti del sistema solare, per esempio su Europa, satellite di Giove. Qui si ritiene che sotto una coltre di ghiaccio spessa ben 13 km esista un oceano liquido che potrebbe ospitare qualche forma di vita, come ipotizza Franck Carsey, responsabile del progetto dell'invio di una sonda verso quel satellite.

Il programma prevede che la sonda, dopo un atterraggio morbido sulla superficie di Europa, pratichi un foro nel ghiaccio e faccia penetrare una mini-sonda simile a un sommergibile alla scoperta di quel bizzarro mondo. Un buon banco di prova per quella missione è il lago siberiano di Vostok, le cui condizioni ambientali possono essere considerate simili a quelle di Europa.

Purtroppo per questa missione bisognerà aspettare ancora molto tempo, forse venti anni. Ma la ricerca di vita al di fuori della Terra viene effettuata non soltanto con sonde spaziali ma anche con telescopi e radiotelescopi sempre più sofisticati e perfezionati. A tutt'oggi però non vi è alcuna certezza né conferma dell'esistenza di una qualche forma di vita extraterrestre, ed è per questo che l'uomo continua ostinatamente a scandagliare l'universo con i radiotelescopi, nella speranza di ricevere un giorno segnali da intelligenze lontane.

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Discovery Channel
distribuito da Cinehollywood
2000