Personaggi

Thomas Young (1773 - 1829)

La fisica tra bisturi e faraoni

Thomas Young è stato una mente brillante dai molteplici interessi. Bambino precoce, all’età di quattordici anni parla sette lingue. Studia medicina a Londra, Edinburgo e Gottinga, esercitando poi la professione medica a Londra. Il suo interesse è rivolto allo studio dei sensi e della percezione ed è il primo a comprendere il modo in cui l’occhio mette a fuoco la visione. Scopre la causa dell’astigmatismo ed è iniziatore, con Helmoltz, della teoria dei colori secondo la quale l’occhio ricostruisce i colori usando solo tre tipi di recettori, per il rosso, il verde e il blu.

Nel 1801 diventa professore a Cambridge e nello stesso anno comincia i suoi studi sulla luce. Con l’esperimento della doppia fenditura stabilisce che la luce si comporta come un’onda. Le sue conclusioni trovano oppositori in molti scienziati a lui contemporanei, per i quali è impensabile mettere in dubbio l’autorità di Newton, sostenitore della natura corpuscolare della luce. La teoria di Young rimane per una quindicina di anni nell’ombra, fino a quando viene confermata dai francesi Fresnel e Arago. Young inoltre scopre che è la lunghezza d’onda, la distanza fra due creste successive dell’onda, a determinare il colore della luce.

A partire dal 1813 torna a coltivare la sua passione per le lingue, occupandosi di egittologia. I suoi studi sulla stele di Rosetta, scoperta da una spedizione napoleonica nel 1814, danno un grosso contributo alla decifrazione dei geroglifici.

Tra le altre sue importanti ricerche sono da ricordare i lavori sulla tensione superficiale dei liquidi e sull’elasticità (da lui prende il nome il “modulo di Young”, una misura della rigidità dei materiali); gli si deve anche una delle prime definizioni scientifiche di energia.

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