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Notizia del 29/08/2005

Vita più lunga per i topi se la glicemia è sotto controllo

La Sirt1 è una proteina che da qualche anno sta ricevendo molta attenzione da parte dei ricercatori. Un motivo per tutti: nei topi appare fortemente implicata in un allungamento della vita, e già questo è sufficiente per tenerle gli occhi addosso. Ma la Sirt1 (una delle sette "sirtuine" umane conosciute) è un enzima molto studiato anche per il suo ruolo sempre più evidente nel metabolismo degli zuccheri.

Ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, in Missouri, hanno ora dimostrato che i topi che presentano un alto livello di Sirt1 nel pancreas hanno una maggiore tolleranza al glucosio. A digiuno, sembrano come gli altri, ma quando si lanciano su un cibo dolce la differenza dai topi normali si fa subito sentire. Bisogna considerare che subito dopo un pasto lo zucchero nel sangue (la glicemia) tende naturalmente ad aumentare, e l'organismo risponde con una maggiore produzione di insulina. E' un fenomeno ben noto a chi si è sottoposto all'esame conosciuto come "curva di carico del glucosio".

Ma i ricercatori americani, che hanno pubblicato il loro lavoro sulla rivista Cell Metabolism, hanno visto che i topi con alta Sirt1 (ottenuti grazie ad un intervento genetico) svolgono molto meglio degli altri il compito di tenere a bada la glicemia.

Ancora una volta, quindi, sembra che i meccanismi capaci di allungare la vita siano strettamente correlati con il metabolismo degli zuccheri. Ma, prima ancora di sognare un intervento sulle nostre Sirt1 per diventare Matusalemme, la conoscenza dei meccanismi di questa proteina potrà portare a migliori terapie contro il diabete di tipo 2, quello che avviene in età avanzata, caratterizzato proprio da una ridotta tolleranza al glucosio. "In condizioni di digiuno - dice infatti Shin-ichiro Imai, uno degli autori dello studio - i topi con Sirt1 elevata sono assolutamente normali. Questa è una buona notizia perchè ci suggerisce che eventuali terapie destinate ad aumentare i livelli di quell'enzima ci aiuteranno a migliorare la risposta al glucosio senza causare problemi collaterali".

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