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Notizia del 29/01/2014

Sulla "voracità" dei buchi neri Hawking ci ripensa

Se uno scienziato del calibro di Stephen Hawking ci ripensa e mette in dubbio una delle sue teorie più famose, significa che la questione è davvero grossa.

Immagine artistica di un buco neroI buchi neri non andrebbero più visti come quei voracissimi vortici dai quali non si  scappa: non sarebbe vero, infatti, che nulla può sfuggire al campo gravitazionale da loro generato.

Hawking in pratica smentisce se stesso affermando in una intervista pubblicata su Nature che ''Nella teoria classica non c'è fuga da un buco nero, ma la teoria quantistica permette a energia e informazione di uscirne''.

Come dire che gli oggetti restano sempre gli stessi, ma il loro confine non sarebbe più un muro invalicabile, bensì un nuovo tipo di orizzonte che può invece essere attraversato da particelle ed energia.

Con questa sua nuova teoria lo scienziato britannico tenta di conciliare la teoria corrente sui buchi neri e la seconda legge della termodinamica. Se, infatti,  la materia che cade nel buco nero venisse persa dal bilancio generale che conseguirebbe un impoverimento per l'Universo,  e ciò va contro la seconda legge della termodinamica.




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