Progesterone: l'ormone dei cattivi padri
Il progesterone, un ormone fino ad oggi considerato importante solo per il comportamento materno nei mammiferi, avrebbe una funzione molto importante, e strana, anche nei maschi: provocherebbe aggressività verso i piccoli della loro specie, e bloccherebbe un qualsiasi comportamento affettuoso.
Per il momento le osservazioni valgono solo per i topi, ma aprono scenari nuovi sul comportamento dei mammiferi nei confronti della loro prole.
La scoperta è stata effettuata dai ricercatori della Northwestern University, il cui lavoro appare sull'edizione on line della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Ciò che i ricercatori americani hanno trovato è che, nei topi maschi, se il progesterone non può svolgere le sue funzioni gli animali mostrano un comportamento molto poco aggressivo nei confronti dei piccoli, e sono molto più solleciti nell'accudirli.
E' un comportamento interessante, visto che i topi maschi normalmente non si occupano affatto dei loro piccoli, anzi, possono attaccarli ed ucciderli subito dopo la nascita. Questo comportamento è stato attribuito in passato all'azione del testosterone, l'ormone considerato cruciale per tutti i comportamenti aggressivi. Ma diverse ricerche non erano riuscite a trovare un legame effettivo tra testosterone ed atteggiamento verso i piccoli topi.
Nell'esperimento della Northwestern è stata seguita un'altra strada: il progesterone. Prima sono stati creati, modificandoli geneticamente, topi che non avevano il recettore per questo ormone. Quindi, anche se il progesterone era nel loro sangue in quantità normali, le loro cellule non potevano ricevere il messaggio trasmesso dall'ormone.
Dall'altro lato hanno preso topi normali e li hanno sottoposti ad un farmaco che bloccava l'azione del progesterone, un meccanismo diverso per ottenere lo stesso risultato.
Quindi entrambi i gruppi di animali si ritrovavano in qualche modo a fare a meno di questo ormone. E proprio in questi gruppi gli scienziati hanno osservato la scomparsa di qualsiasi comportamento aggressivo verso i topi appena nati. Inoltre i topi "anti-progesterone" sono stati visti occuparsi dei piccoli con amorevolezza.
"Lo stesso meccanismo - dice Jon Levine, a capo dell'equipe che ha condotto lo studio - potrebbe essere importante per altri mammiferi, forse anche l'uomo, ma ci sarà bisogno di ulteriori ricerche. Nel caso dei topi questo appare sicuramente un importante "interruttore neurochimico" che può aumentare il comportamento paterno e diminuire l'aggressività verso i piccoli della stessa specie".