Nanotecnologie essenziali in dermatologia
L'utilizzo di nanoparticelle come vettori di farmaci che attraverso la cute riescano a raggiungere le cellule, e avere così un reale effetto terapeutico, è oggetto di sempre più numerosi studi da parte dei ricercatori.
L'ultimo lavoro arriva da Lisa DeLouise, ingegnere biomedico dell'università statunitense di Rochester, che ha studiato i metodi migliori per far arrivare le nanoparticelle dove serve, ottenendo buoni risultati sperimentali con l'uso di nano-gabbie, nanosfere in oro e liposomi polimerici (vescicole minuscole composte da due strati di lipidi di derivazione naturale o sintetica molto simili alle membrane cellulari).
Questi sistemi sono stati valutati i particolare per terapia dei melanomi metastatici, i meno curabili e più temibili fra i tumori cutanei: poiché molti chemioterapici sono molto tossici se somministrati per via sistemica, nanosfere cariche di farmaci che vengano trasportate direttamente nel tumore potrebbero essere più efficaci e meno rischiose.
Sono però necessari ulteriori e approfonditi studi su eventuali effetti collaterali indesiderati prima di usare su pazienti umani le nanoparticelle curative.