Molinette di Torino: colonscopia ad alta definizione e senza dolore
Già da qualche anno alla tradizionale colonscopia è stata affiancata una video-capsula fornita di telecamera da inghiottire, ma oggi si prospetta una nuova metodica: una supposta radiocomandata. Seconda causa di morte per cancro nei paesi occidentali, i tumori del colon retto sono tradizionalmente diagnosticati attraverso un esame decisamente invasivo, fastidioso e talvolta doloroso, motivo per cui molte persona evitano di farlo. Con questa nuova tecnologia invece, oltre ad ottenere un esame più preciso, sarà possibile moltiplicare i controlli e ridurre così la mortalità per cancro del colon e del retto.
La video capsula già in uso viene ingerita con un bicchiere d’acqua e viene spinta dalla mobilità intestinale. Questo non permette di rallentarne l’andamento nei punti dove, invece, occorrerebbe un’ indagine più approfondita. Il professor Morino, l’endoscopista Arezzo della chirurgia universitaria delle Molinette e il dottor Dario della Scuola superiore San’t Anna di Pisa stanno lavorando invece su una supposta radiocomandata, ovvero una supposta magnetica in grado di muoversi lungo il colon pilotata a distanza da un joystick e di registrare immagini visibili su un computer.
Proprio perché guidata da un magnete, può rallentare e fermarsi dove necessario e fornire 24 immagini al secondo come il tradizionale endoscopio. Il nuovo esame è stato sino a oggi testato solamente sugli animali, peraltro con grande successo, ed entro qualche mese sarà sperimentato sull’uomo, per essere poi introdotto sul mercato. Il paziente sarà sdraiato sul lettino e la video-supposta si muoverà attraverso un braccio controllato dal computer che sposterà il magnete e proietterà le immagini ad alta definizione sul computer.
La supposta però, sottolineano i medici, avrà solo una funzione diagnostica e non consentirà di togliere eventuali polipi né di prelevare tessuto per l’esame istologico: per questi sarà necessario l’esame tradizionale.
