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Notizia del 09/10/2013

I supervulcani di Marte

Sarebbero state la lava e la cenere eruttate da alcuni vulcani esplosivi giganti, simili a quelli che sulla Terra si trovano al di sotto al Parco Nazionale dei Yellowstone, o ai Campi Flegrei vicino a Napoli, a modellare la superficie di Marte durante le prime fasi di vita del pianeta.  Questa la teoria di due ricercatori del Natural History Museum. 

MarteIn particolare è stato individuato uno di questi vulcani, Eden Patera, in un’area chiamata Arabia Terra, una regione nell’emisfero nord del pianeta che finora non era ritenuta vulcanica. Lo studio è stato pubblicato recentemente sulla rivista Nature.

I crateri finora individuati erano di vulcani relativamente giovani e piccoli, e difficilmente avrebbero potuto modellare il pianeta così come lo vediamo oggi. Grazie allo studio di Joseph Michalski e Jacob Bleacher ora sappiamo che esistevano vulcani giganti che dopo una grande e violenta eruzione vulcanica e conseguente collasso dell’edificio vulcanico, hanno lasciato il segno con dei grossi crateri, e la grande quantità di materiali volatili espulsi dai diversi vulcani di questa zona potrebbero aver causato importanti cambiamenti climatici su Marte.

La scoperta delle strutture dei super vulcani, che ipoteticamente avrebbero caratterizzato le prime fasi dell’evoluzione di Marte, cambia radicalmente gli studi sul vulcanismo di questo pianeta. Se altri studi futuri dovessero confermare queste ipotesi, cambierebbero di conseguenza anche le teorie sul clima di Marte, su come si sia formata l’atmosfera e su quanto la sua superficie potesse essere abitabile.

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