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Notizia del 14/06/2008

Grandi spostamenti per l'uomo fin dalla preistoria

Anche l'uomo dell'eta' del ferro viveva con la valigia in mano: lo rivela la scoperta dei resti di un uomo di origine araba vissuto circa duemila anni fa in Danimarca. I medici legali dell'universita' di Copenhagen hanno studiato i resti rinvenuti in due antichi cimiteri nel sud dell' isola danese di Zealand. Hanno cosi' scoperto che gli uomini dell'eta' del ferro presentavano una varieta' genetica paragonabile a quella degli uomini moderni, segno di una mobilita' maggiore di quella finora ipotizzata. Secondo gli studiosi, l'uomo di origine araba rinvenuto in una delle necropoli potrebbe essere arrivato in Danimarca come schiavo o soldato al seguito dell'esercito romano, oppure potrebbe essere il discendente di una donna araba giunta li' per ragioni ignote. Il fatto che sia stato sepolto nello stesso luogo con altri danesi, secondo la ricercatrice Linea Melchior, "indica che persone provenienti da parti del mondo anche lontane venivano integrate nella popolazione locale". "Delle 50 tombe studiate in questi due siti e in altri - conclude Melchior - emerge che gli individui non avevano legami di parentela per via materna. Questo suggerisce che nell'eta' del ferro gli uomini non vivevano e morivano nei villaggi in cui erano nati, cosi' come abbiamo sempre immaginato".

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