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Notizia del 23/04/2013

Così lontani, ma così simili alla Terra

L’ultima scoperta del “cacciatore di pianeti”, il satellite della NASA Kepler, riguarda i pianeti più simili alla Terra finora scoperti. Simili le dimensioni, simile la stella attorno a cui orbitano, simile la distanza da quella stella. Ma la certezza che su quei pianeti ci sia quello che più ci interessa trovare, atmosfera e acqua allo stato liquido, ancora non c’è.

Kepler-62Il sistema ruota attorno alla stella Kepler – 62, che è più o meno il 70 per cento del nostro sole, sia in termini di raggio che di massa.

Intorno alla stella il satellite Kepler ha visto 5 pianeti, con dimensioni che variano da metà al doppio di quelle della terra. I più interessanti sono i due più esterni. Uno è ai limiti della cosiddetta zona abitabile, dove la radiazione proveniente dalla stella basta a consentire la vita, ma abbastanza bassa da consentire acqua allo stato liquido. L’altro,  grande 1,41 volte la terra, ci sta invece proprio in mezzo. E ha l’aria di essere roccioso, come il nostro pianeta.

Insieme, sono i due migliori candidati trovati finora ad avere fiumi, laghi, mari, aria respirabile per una forma di vita simile alla nostra. Ma Kepler non è in grado di confermarlo, perché la stella è troppo lontana (1200 anni luce) per poter anche solo pensare di confermare la presenza o l’assenza di un’atmosfera e di acqua.

Kepler, infatti, può essere utilizzato per studiare la struttura dei pianeti ma non la loro atmosfera, questo è uno studio che non si è ancora in grado di fare al di fuori del nostro sistema solare. Studiare l’atmosfera di pianeti extrasolari richiederà grandi sforzi tecnologici, e bisogna arrivarci per passi intermedi.  Bisognerà cercare pianeti attorno a stelle più vicine a noi e trovare singoli candidati potenziali. Questo sarà il lavoro della prossima generazione di satelliti.

 

 

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