Notizie

Notizia del 10/10/2001

Clonato un muflone

Nell'ultimo secolo si è assistito ad una progressiva riduzione nella biodiversità della terra, causata soprattutto dall'estinzione di moltissime specie animali.

La vastità di questo fenomeno è illustrata nella 2000 Red List redatta dalla Commissione per la Sopravvivenza delle Specie (IUCN-Word Conservation Union); le migliaia di specie a rischio di questo elenco comprendono ben 180 mammiferi.

Fortunatamente l'importanza di tutelare e di mantenere la biodiversità espressa in natura è ben nota, e biologi ed ecologisti si adoperano a trovare soluzioni capaci di salvaguardare le specie animali.

Dall'avvento delle tecnologie per clonare gli animali, si è pensato di utilizzarle per salvaguardare le specie animali in via d'estinzione. Nonché per ampliare il numero degli esemplari di specie caratterizzate ormai da un numero limitato di elementi come ad esempio il Panda Gigante.

Recentemente sono stati clonati un argali (Ovis Ammon) ed un gaur (Bos Frontalis). Questi sono stati in assoluto i primi tentativi per salvaguardare specie in estinzione mediante l'utilizzo di tecniche di clonazione che prevedono l'uso di cellule uovo e di utero provenienti da un altro animale.

Questi tentativi hanno avuto però un successo solo parziale dal momento che gli animali clonati non sembrano in grado di sopravvivere normalmente.

Nel volume di questo mese di una delle più autorevoli riviste scientifiche, Nature Biotechnology, si legge che il dottor Pasqualino Loi, del dipartimento di Patologia e Biotecnologia Animale dell'Università di Teramo, in collaborazione con il dipartimento di Espressione Genica e Sviluppo dell'Università di Edimburgo in Scozia, ha clonato con successo un muflone (Ovis Orientalis Musimon) utilizzando oociti derivati da una specie animale affine: quella delle pecore comuni (Ovis Aries).

il muflone clonato Loi ha iniettato gli oociti di pecora, precedentemente privati del loro nucleo (che conteneva il genoma della pecora), in cellule uovo di un altro animale.

Le cellule uovo utilizzate provenivano da due femmine di pecora trovate morte al pascolo 18-24 ore prima.

Gli embrioni di muflone, allo stadio di blastocisti (16 cellule), sono poi stati trasferiti in pecore madri ospiti.

Con questa tecnica, Loi ha ottenuto due femmine gravide. Di queste una ha prodotto un muflone apparentemente normale.

Per chi vuole saperne di più:

- Loi P., Ptak G., Barboni B., Fulka J., Cappai P. and Clinton M. Genetic rescue of an endangered mammal by cross-species nuclear transfer using post-mortem somatic cells. Nat. Biotechnol. 2001 Oct;19(10):962-4.

- Myers N., Mittermeier R.A., Mittermeier C.G., Fonseca G.A.B. and Kent J. Biodiversity hotspots for conservation priorities. Nature 403, 853-858 (2000).

- Wilmut I., Schnieke A.E., McWhir J., Kind A.J. and Campbell K.H.S. Viable offspring derived from fetal and adult mammalian cells. Nature 385, 810-813 (1997).

- Dominko T. et al. Bovine oocyte cytoplasm supports development of embryos produced by nuclear transfer of somatic cell nuclei from various mammalian species. Biol. Reprod. 60, 1496-1502 (1999).

- White K.L., Bunch T.D., Mitalipov S. and Reed W.A. Establishment of pregnancy after the transfer of nuclear transfer embryos produced from the fusion of argali (Ovis ammon) nuclei into domestic sheep (Ovis aries) enucleated oocytes. Cloning 1, 47-54 (1999).

- Lanza R.P. et al. Cloning of an endangered species (Bos gaurus) using interspecies nuclear transfer. Cloning 2, 79-90 (2000).

Suggerimenti