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Notizia del 07/11/2007

Alto o basso? Ce lo dice un gene

Una misurazione su larga scala – 5.000 persone coinvolte – e la correlazione ai relativi codici genetici ha permesso ad un gruppo di scienziati europei di stabilire come una specifica versione del gene HMGA2 possa essere responsabile dell’altezza di una persona. Uno studio successivo, con 19.000 persone misurate, ha confermato i risultati.

Tutti, nel proprio corredo genetico, possiedono l’HMGA2, perché ne ricevono una copia da ciascun genitore. Ma di questo gene ci possono essere due “versioni”: quella “alta” e quella “bassa”. Se si possiedono due versioni “alte”, l’altezza è superiore di 1 centimetro rispetto a chi possiede due varianti “basse”. Mezzo centimetro se c’è una sola variante “alta”. Per ora si ipotizza che il gene in questione sia in grado di provocare un aumento della produzione cellulare e quindi influire sull’altezza.

Ma, come spiega il Prof. Tim Frayling, uno dei responsabili della ricerca, l’altezza è un tipico tratto poligenico, quindi influenzato da più geni. Con questi primi risultati sicuramente non si potrà predire l’altezza che potrà raggiungere un bambino. Si potrà invece meglio partire per ulteriori indagini sull’altezza di un individuo, che non ha soltanto un valore estetico e fisionomico importante. Sembra, secondo studi recenti, che centimetri in più o in meno facciano la differenza dei confronti dell’insorgenza di alcune malattie: gli individui più bassi presenterebbero maggiori rischi per le patologie cardiache, gli individui più alti andrebbero soggetti a particolari tipi di cancro e all’osteoporosi. Possibile quindi una prevenzione più mirata secondo i casi.

Per approfondimenti

http://www.nature.com/naturegenetics

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