Glossario

leguminose

Il raggruppamento delle leguminose comprende un numero di vegetali molto elevato, oltre 12 mila specie diffuse in tutto il mondo. In Italia se ne conoscono circa 400.

Il loro nome deriva dal frutto, il legume o baccello, che a maturazione si apre sempre in senso longitudinale. Al suo interno i semi si presentano con cotiledoni molto sviluppati e con abbondanti sostanze di riserva.

Tra le numerose famiglie in cui si suddividono le leguminose, hanno rilievo economico le Papilionacee, cui appartengono molte specie conosciute dall'uomo fin dai tempi antichi e coltivate per i semi usati a scopo alimentare: tra le più note fagiolo, fava, lenticchia, pisello, cece , fagiolino, soia e arachide.

Sempre alla stessa famiglia appartengono anche i trifogli, l'erba medica, la lupinella, che rivestono importanza per l'alimentazione animale.

Nelle mimosacee sono compresi numerose specie di alberi che hanno rilievo economico, come le acacie, produttrici di gomma arabica. Altre specie forniscono invece legno adatto a numerose lavorazioni.

L'importanza delle leguminose in agricoltura deriva dalla caratteristica di avere dei piccoli nodi o tubercoli sulle radici. Essi rappresentano la reazione di questo organo vegetale all'attacco del Rhizobium leguminosarum, un batterio specifico, in grado di fissare l'azoto presente nell'atmosfera.

I batteri traggono dalla pianta i carboidrati ed elaborano sostanze azotate. La pianta dispone in questo modo di un maggiore apporto di azoto nel periodo di crescita e fioritura; l'elemento non utilizzato resta nel terreno, ad aumentarne la fertilità.

Per questo motivo le leguminose erbacee sono state sempre considerate delle miglioratrici del terreno ed utilizzate nelle rotazioni agrarie.

Il rapporto di convivenza che si stabilisce tra pianta e batterio viene considerato di simbiosi mutualistica o di parassitismo bilanciato, essendo comunque molto proficuo per entrambi.

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