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Ecosistemi terrestri consumatori di CO2

Con un esperimento su vasta scala finanziato dall’Unione Europea si vogliono analizzare gli ecosistemi terrestri come fattori su cui puntare per eliminare le eccedenze di anidride carbonica nell’atmosfera.

Il ruolo delle piante nella concentrazione di CO2 nella biosfera è noto: la assorbono tramite la fotosintesi e la liberano durante la respirazione, che avviene secondo le stesse regole degli esseri umani. Insieme con altri responsabili terrestri della fotosintesi, come i batteri fotosintetici, i vegetali assorbono circa un terzo delle emissioni di CO2 generate dai combustibili fossili. Un ruolo importante dunque nel bilancio gassoso generale, al quale è riconosciuta notevole influenza sui cambiamenti climatici.

Per indagare quali tipologie di ecosistemi risultino più “efficienti” nell’assorbimento della CO2 (ad esempio, il trifoglio e le leguminose in genere sono ottimi utilizzatori), è stato avviato nel mese di aprile scorso il progetto «CarboEurope», finanziato dal Sesto programma quadro (FP6), che si propone di comprendere e quantificare il ruolo degli ecosistemi terrestri europei nella gestione del saldo del carbonio del continente. Un gruppo di ricercatori guidati dal professor Han Dolman ha mappato dettagliatamente il flusso di CO2 su una superficie quadrata di 300 km di lato nella regione francese di Bordeaux. Nell’area di studio sono comprese la foresta «Les Landes», una zona agricola estesa e la città di Bordeaux. Sottobosco nella foresta les Landes I rilevamenti sono stati effettuati a livello del suolo, in cima a torri elevate e da palloni aerostatici e aeroplani, per stabilire quale sia l’influenza delle diverse coperture vegetali sul bilancio di CO2 e per misurare, in contemporanea, altri fattori quali la velocità del vento, la temperatura e l’umidità nelle diverse località. Le rilevazioni di Aprile saranno integrate da successive nel mese di Settembre, per avere una fotografia di come varia il flusso del biossido di carbonio nell’arco di diversi mesi. Le informazioni raccolte serviranno poi per essere utilizzate, con idonee variazioni di scala, su modelli di dimensioni maggiori.

Il rapporto tra cambiamento climatico e flusso di CO2 del continente era già stato oggetto di studi nel 2003, quando un’ondata di caldo inusuale colpì l’Europa. I dati rilevati allora dimostrarono che all’aumentare della temperatura, salirono anche i livelli di carbonio atmosferico. Ciò trova spiegazione nel fatto che la temperatura elevata ha un effetto negativo diretto sulla fotosintesi e in particolare sull’attività del plastidio clorofilliano e induce altri effetti inibenti la fotosintesi, perché influisce sullo stato d’idratazione generale del vegetale, inattiva gli enzimi, causa il restringimento degli stomi dai quali entra l’anidride carbonica. Se verrà dimostrato che « l’aumento del riscaldamento porta a un incremento delle emissioni dalla biosfera, ci troviamo di fronte a un pericoloso anello di retroazione positivo», avverte il professor Dolman.

Per ulteriori informazioni sull’esperimento:

http://carboregional.mediasfrance.org/projet/justification/index.en.php

http://www.carboeurope.org

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