12.000 metri quadrati, distribuiti su 6 piani, completamente dedicati alla scienza, 10 anni di progetti, centinaia di persone coinvolte e altrettanti reperti giunti in Italia da tutto il mondo.
Sono questi i numeri di MUSE, il nuovo Museo delle Scienze, inaugurato il 27 luglio 2013 a Trento, a ovest del centro storico cittadino, lungo la sponda sinistra del fiume Adige, per precisione nel quartiere della zona industriale dismessa detta “ex-Michelin”.
Evoluzione, ambiente, innovazione, biodiversità, sperimentazione: sono gli elementi che tracciano il percorso dell'esposizione, alla ricerca di un rapporto in equilibrio tra scienza, natura e società.
Attraverso le esposizioni permanenti e gli eventi che si succederanno nel corso dei mesi, tra classiche mostre, interattività, exhibit multimediali e laboratori, il museo saprà accogliere studenti, famiglie, genitori, bambini e adulti alla ricerca di un'esperienza unica, istruttiva ma allo stesso tempo divertente e sorprendente.
Il percorso museale inizia ancora prima di entrare. Il compito di progettare la struttura è stato affidato a Renzo Piano e il risultato ottenuto, come ci si può aspettare, non può che meravigliare. Con l'idea di creare un edificio che potesse integrarsi con l'ambiente circostante ed essere in linea con i contenuti presentati, il team dell'illustre architetto ha disegnato MUSE in modo che ricordasse un po' il profilo di una montagna. Una particolare attenzione è stata posta anche ai temi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, con l'adozione di sistemi di tri-generazione, celle fotovoltaiche e sonde geotermiche.
All’interno l'itinerario si sviluppa in due direzioni: in verticale, con la narrazione del cambiamento degli ecosistemi alpini, dai ghiacciai al fondovalle, e in orizzontale sui temi globali e planetari.
Scendendo dal quarto piano verso il basso i visitatori potranno fare un viaggio alla scoperta delle Dolomiti, osservando le variazioni che si verificano in base all’altitudine e alle modificazioni del paesaggio. Qui ci sarà spazio anche per una riflessione più consapevole sulle azioni che l'uomo può avere sulle meraviglie naturali con i suoi interventi.
il Museo vanta molti primati: ricordiamo la mostra sui dinosauri del Giurassico, che è la più importante di tutte le Alpi, e la presenza di un pino cembro. Si tratta di un grande albero giunto dal Parco di Paneveggio che, a causa di una valanga, rischiava di essere strappato dalla terra. Grazie al tempestivo intervento del personale del luogo, è stato possibile salvare l'albero, che è stato trasportato, prima in elicottero e poi su un camion, a Trento.
In una grande serra di 300 mq si potranno invece osservare piante e fiori provenienti dai tropici. Raccolte di minerali e preziosi resti fossili sono giunti dal Canada, dalla Russia e dall'Australia. Di grande impatto visivo sarà la presenza di animali tassidermizzati che, seguendo la filosofia “zero gravity”, fluttueranno nello spazio verticale su pedane sospese.
Insomma, tutto fa pensare che il Museo potrà soddisfare la curiosità di biologi, scienziati di ogni genere, ma anche di bambini, ragazzi e semplici appassionati della materia. Le caratteristiche per diventare il nuovo punto di riferimento per la divulgazione della scienza nel nostro Paese ci sono tutte.
Per maggiori informazioni: www.muse.it