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Iperione sembra una spugna

Dalla sonda Cassini immagini ravvicinate. Fondamentale contributo italiano alla scoperta

La più grande delle lune di Saturno assomiglia a una spugna, irregolare e costellata di crateri profondissimi, ricca di ghiaccio d'acqua, anidride carbonica e cianuri. Così si mostra per la prima volta Iperione, le immagini sono state catturate a distanza ravvicinata dalla sonda Cassini, nata dalla collaborazione fra le agenzie spaziali di Stati Uniti (Nasa), Europa (Esa) e Italia (Asi).

L'aspetto singolare e le caratteristiche di Iperione sono descritte questa settimana su Nature da due articoli che vedono un importantissimo contributo italiano. Iperione3 Al primo studio, coordinato da Peter Thomas del Centro di ricerche spaziali dell'universita' americana di Cornell, hanno collaborato i ricercatori delle universita' di Roma La Sapienza e di Bologna. Ancora piu' numerose le firme italiane del secondo studio, al quale, sotto la guida di Dale Cruikshankdel, del Centro di ricerche Ames della Nasa, hanno lavorato i ricercatori dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) dell'Istituto di Astrofisica spaziale e fisica cosmica, dell'Istituto dello spazio interplanetario e dell'osservatorio di Capodimonte.Iperione2

Secondo gli autori del primo studio la chiave dell'aspetto cosi' singolare di Iperione, e' non solo nell'altissima densita' dei crateri, doppia per esempio rispetto a quella di un'altra delle piu' irregolari lune di Saturno, Phoebe, ma soprattutto nella loro "ottima" conservazione. Solitamente, dicono gli esperti, i crateri vengono erosi e coperti da materiali espulsi da attivita' vulcaniche. Niente di tutto questo sembra essere accaduto su Iperione, dove si registrano pochissime evidenze di materiali espulsi. Un fenomeno, questo, secondo i ricercatori "che in ogni caso sarebbe minimizzato dalla superficie molto porosa della luna".Iperione

La frazione di luce riflessa (albedo), che rende il satellite una spugna brillante costellata di macchie nere (le profondita' dei crateri) ha permesso invece agli autori del secondo studio di risalire alla composizione della crosta di Iperione e di accertare che il materiale dominante all'esterno dei crateri e'

una miscela solida di acqua (sempre sotto forma di ghiaccio) e anidride carbonica. Mentre, le profondita' scure dei crateri, prosegue lo studio, nascondono anidride carbonica legata ad altri materiali, cianuri e una quantita' piu' piccola di acqua ghiacciata. Infine, seppur debole, e' stata registrata la presenza di composti aromatici idrocarbonici, di speciale interesse per gli studiosi perche' molecole di questo tipo sono state trovate anche nelle polveri interstellari e interplanetarie, su comete e meteoriti.

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