Fino a pochi anni fa sarebbe stata fantascienza, ma oggi la capsula EMILOC è realtà. Realizzata dal laboratorio CRIM (
Fino ad oggi in commercio esiste una capsula prodotta in Israele, ma è passiva, si muove soltanto grazie alla peristalsi gastrica e durante il viaggio acquisisce immagini frammentarie. Non riesce a soffermarsi sui punti di interesse perchè non è controllabile. L’innovazione principale introdotta da EMILOC è il meccanismo di locomozione con 8 zampette simili a quelle degli insetti, che alle estremità presentano degli uncini.
Il termine previsto per il perfezionamento della capsula EMILOC, che finora ha superato la sperimentazione sui maiali, è per il 2010, e soltanto allora essa verrà introdotta nei principali ospedali europei.
Questo è però solamente il primo risultato raggiunto nell’ambito del più ambizioso progetto VECTOR (V
EMILOC è il punto di partenza per passare a un sistema robotico più complesso basato su robot riconfigurabili, ovvero su tanti minuscoli moduli che, una volta entrati nel tratto digerente, si assemblano e disassemblano in modo autonomo a seconda di ciò che devono fare e della zona da esplorare. Queste nuove capsule, di cui esistono già i primi prototipi, potranno quindi essere facilmente ingoiate a pezzi, e, una volta ingerite, le singole parti si assembleranno in configurazioni differenti a seconda della necessità.
Ma le nuove capsule VECTOR non sembrano aver intenzione di limitarsi alla diagnostica, il robot potrebbe spingersi verso gli organi, passando attraverso la parete intestinale, e lì trasportare farmaci oppure operare per via transgastrica. Si tratta di idee che ancora 10 anni fa erano impensabili. Ora sono una prospettiva reale.