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Notizia del 29/07/2005

Italiani svelano come invecchiano le cellule

L’invecchiamento delle cellule non ha piú segreti grazie a un gruppo di ricercatori italiani, del Campus Ifom-Ieo di Milano.

La ricerca svela il meccanismo di un gene, denominato p66, considerato il principale responsabile dell’invecchiamento delle cellule di mammifero.

Lo studio, finanziato dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), è stato pubblicato oggi sulla rivista Cell, considerata la più importante al mondo nel campo della biologia cellulare.

Da tempo si sa che all'interno della cellula i mitocondri producono l'energia necessaria alle funzioni vitali ma il prezzo da pagare di questa produzione sono i radicali liberi, molto pericolosi per la cellula stessa perché possono causare mutazioni dannose nel Dna e nelle proteine. Studiando a fondo questo gene, il gruppo di ricerca di Marco Giorgio - primo firmatario dello studio su Cell - ha scoperto che il mitocondrio non produce radicali liberi come rifiuto, ma in maniera specifica attraverso p66.

Non bisogna pensare, pero', che esista in natura un gene cattivo. Anzi, spiega Enrica Migliaccio, coautrice delle ricerche, p66 ha una funzione evolutiva e senza di lui la nostra specie sarebbe meno complessa. In pratica, è il gene che regola il rinnovamento dei tessuti, basato su un equilibrio fra cellule che si danneggiano e muoiono e cellule che si formano e crescono. Il prezzo biologico che paghiamo per questo ricambio vitale è l'invecchiamento. Una scoperta con notevoli implicazioni pratiche. É questione di tempo e di risorse impegnate - sottolinea Pelicci - per trovare inibitori di questo affascinante gene e perseguire una migliore qualità di vita, senza le malattie legate all'invecchiamento cellulare come l'arterosclerosi, il Parkinson, l'Alzheimer e il cancro.

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