Articoli

Il trasformismo di Lamarck

Alla fine del ’700 restavano irrisolti due problemi fondamentali per la biologia: l’origine della diversità biologica e le motivazioni dell’eccezionale adattamento degli organismi all’ambiente. Il naturalista che trovò una prima risposta razionale a questi problemi, contro i dogmi fissisti, fu il francese Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829).

Lamarck Jean Baptiste Lamarck fu allievo e protetto di Buffon. La sua attenzione era rivolta principalmente al problema biologico generale della variazione degli organismi e della loro diversificazione nel tempo. Nominato nel 1793 professore di Zoologia degli Invertebrati a Parigi, dopo un periodo di studio approfondito dei Molluschi fossili e recenti del Museo di Parigi, enunciò la sua rivoluzionaria teoria evoluzionistica nel discorso di prolusione (Discours d’ouverture) al corso di Zoologia del 1800. La nuova teoria, ribadita nella Philosophie zoologique (1809), parte dall’osservazione che nel mondo animale esiste un’organizzazione strutturale sempre più complessa e diversificata mano a mano che si procede dai gruppi più semplici per arrivare all’uomo. Nei fossili poi si possono ricostruire intere linee filetiche di specie, nelle quali si osservano trasformazioni lente e graduali nel tempo. Tali trasformazioni consentono alle singole specie di mantenersi in armonia con le variazioni altrettanto lente del clima e delle condizioni ambientali. Alcune serie filetiche si esauriscono prima dell’era attuale. L’estinzione catastrofica (Diluvio), sostenuta nella prima metà dell’800, in particolare da Cuvier, non soddisfece Lamarck, perché contrastava con la gradualità temporale delle trasformazioni.

Il passaggio dalle forme semplici a quelle complesse avverrebbe, secondo Lamarck, grazie all’acquisizione di nuovi organi, quindi di nuove facoltà, trasferibili per via ereditaria da una generazione all’altra (evoluzione verticale). L’uomo rappresenta il prodotto finale di questa evoluzione, derivando da una specie di quadrumani trasformati in bipedi a postura eretta.

Giraffe

Mezzo secolo prima di Darwin, Lamarck annunciò questa teoria sull’origine dell’uomo, con un coraggio molto superiore a quello dello stesso Darwin. La sequenza di cause ed effetti che porta alla trasformazione può essere così sintetizzata:

• le modificazioni delle condizioni esterne comportano un cambiamento dei bisogni di una specie

• per soddisfare bisogni nuovi la specie deve adottare comportamenti nuovi

• i nuovi bisogni possono essere soddisfatti se determinati organi vengono usati più intensamente e quindi si sviluppano maggiormente, oppure se la specie acquisisce nuovi organi sotto lo stimolo del bisogno e per una sorta di spinta interna.

La teoria lamarckiana, che pone le premesse per l’affermazione dell’evoluzionismo, è sinteticamente nota come quella dell’uso e del disuso che controllano lo sviluppo degli organi e dell’eredità dei caratteri acquisiti attraverso le generazioni.

Citato in