Recensioni

Quel che resta del mondo

Un gruppo eterogeneo di giornalisti (ben 25, di diversa estrazione ed età, free lance come redattori di importanti settimanali, accomunati sotto la bandiera dell'Una, associazione della solidarietà italiana per il mondo) affronta la questione dell'inquinamento del pianeta non solo in chiave scientifica, ma anche in chiave politica ed economica

Infatti l'inquinamento di una regione, la depredazione delle risorse, la bonifica di un area disastrata, non sono più solo un problema ambientale da affrontare a livello di chimica, fisica e biologia. Ormai certe questioni sono talmente radicate (se non incancrenite) da coinvolgere anche i politici, spesso conniventi, e chi tiene le redini dell'economia. Ecco che l'inquinamento di Pechino, c'è, si vede e si sente, ma ufficialmente non esiste; l'Amazzonia è patrimonio di tutti, ma tutti continuano impunemente a depredarla; ecco che nella regione andina da più di trent'anni si è dichiarata guerra alle coltivazioni di coca, ma ogni anno la produzione aumenta. E su tutto ciò, due moniti per il futuro: se non si interviene subito, la lotta per l'acqua potabile e il dilagare dell'ingegneria genetica possono diventare altre due gravi emergenze da aggiungere alla lunga lista di mali della Terra.

In copertina


D. Demichelis, A. Ferraris, R. Masto, L. Scalettari
Baldini e Castoldi, Milano
2000
359

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