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Pasta all'infinito

Albrecht Beutelspacher è un matematico e divulgatore brillante e impegnato im molte direzioni. Il suo libro parte da uno spunto autobiografico e si articola su un doppio viaggio: nella matematica e in Italia.

Il suo libro, Pasta all'infinito, parte da uno spunto autobiografico e si articola su un doppio viaggio: nella matematica e in Italia. Ad un convegno internazionale di matematici, un giovane assistente tedesco viene avvicinato da due colleghi italiani che gli propongono di trascorrere sei settimane come "professore visitatore" presso l'Università dell'Aquila. Beutelspacher, il professore è lui!, accetta subito con entusiasmo, senza nemmeno sapere bene dove si trovi l'Aquila, e forse sottovalutando un po' il fatto che lui non parla italiano e i suoi ospiti non sembrano del tutto a loro agio con l'inglese. Il viaggio in Italia di Albrecht è l'avventura antropologica di uno straniero dallo sguardo acuto e sottilmente ironico alle prese con le buffe stranezze, le piccole inefficienze e la grande umanità della vita quotidiana in una città della provincia italiana. Ma soprattutto, è un viaggio nel mondo affascinante della matematica, e un tentativo di esplorazione di quel territorio incorporeo e inafferrabile che è l'infinito.

In quest'ottica, un ruolo importante, nell'economia (matematica) del libro è coperto dal concetto di proiezione, che diviene lo spunto, uno spunto, per permettere al giovane Albrecht di dialogare con i figli dei suoi colleghi, e di conseguenza con tutti noi che leggiamo le sue pagine...

In copertina


Albrecht Beutelspacher
Ponte alle Grazie
2000
277

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