Incomincia così il lungo racconto di Edoardo Semenza. Un racconto che, come ammette lui stesso, è stato meditato per lungo tempo, e in cui vengono esposti, in un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori e con numerose immagini, tutti i suoi ricordi, gli studi scientifici e le riflessioni che ha maturato nel tempo sulla famosa vicenda del Vaiont .
A quaranta anni dalla tragedia, e in seguito alla proiezione dello spettacolo televisivo di Marco Paolini e all’uscita nelle sale cinematografiche del film di Renzo Martinelli "Vajont”, l'episodio, tornato di attualità, presenta ancora molti lati oscuri che E. Semenza ha cercato di chiarire perché "tutti aspettano che la verità «vera» sia stabilita e meritano che chi sa lo faccia mettendo da parte ogni condizionamento".
Un'opera di divulgazione scientifica, quindi, in cui l'autore racconta, in una perfetta successione cronologica, tutti gli eventi, le opinioni e le preoccupazioni non solo della popolazione ma anche dei tecnici e degli scienziati, a partire dagli anni antecedenti la costruzione della diga fino alla tragica notte del 9 ottobre 1963 in cui venne spazzato via l'abitato di Longarone assieme a numerose frazioni, tra cui Vajont.
"La storia del Vaiont. Raccontata dal geologo che ha scoperto la frana", corredata anche di commenti approfonditi sui libri di Tina Merlin, Marco Paolini, Nicola Walter Palmieri e sul film di Renzo Martinelli, rappresenta un'opera fondamentale per potersi creare un'opinione sulla vicenda ma anche un contributo importante per far sì che simili tragedie non si ripetano.