Le stesse scimmie, così come molti altri animali, sanno procurarsi degli strumenti utili al raggiungimento di un certo fine, ma si tratta di un istinto appena più sofisticato degli altri, non di vera intelligenza. Tant'è che solo noi siamo evoluti e continuiamo a progredire in scala esponenziale, mentre tutti gli altri animali sono rimasti pressoché al medesimo punto. Un adagio popolare recita: "il troppo stroppia" e, in fatto di oggetti, di tecnologia applicata alla vita quotidiana, probabilmente l'uomo ha raggiunto il "troppo che stroppia". A forza di circondarci di servomeccanismi, di telecomandi, di automatismi... abbiamo perso la capacità di fare con la proprie mani. Un consumismo esasperato, poi, ci ha portato a buttar via ogni oggetto che si danneggia: anche se può essere riparato lo rimpiazziamo subito con uno nuovo. Anziché utilizzare i progressi della telematica per i reali vantaggi che ne provengono, amiamo realizzare computer sempre più sofisticati e capaci di fungere da filtro con il mondo esterno. Un'esagerazione? Provate a vedere il panico che si scatena in un ufficio o in casa al primo black out, quando, senza elettricità, tutti i suddetti congegni smettono di funzionare. Con fare decisamente metodico, Righetto ci propone una attenta analisi di tutti questi oggetti semi-superflui (quando non decisamente inutili), arrivando a confezionare un piccolo trattato di ecologia umana. Ma attenzione a non cadere nell'eccesso opposto: Robinson Crosue è solo il personaggio di un romanzo.