Recensioni

Il male

L’ultimo libro del biologo-genetista Edoardo Boncinelli analizza dal punto di vista scientifico, sociologico ed etico un fenomeno che da sempre accompagna e inquieta l’esistenza dell’uomo

«Il male. Storia naturale e sociale della sofferenza» di Edoardo Boncinelli è davvero un libro per tutti. Perché da sempre il male accompagna le nostre vite, si insinua in mille forme nella nostra esistenza, costringendo prima o poi ciascuno di noi a interrogarsi: perché esistono le malattie, le calamità naturali, la violenza, la morte? E cos’è realmente il male? Boncinelli, fisico di formazione, per anni impegnato nello studio della genetica e della biologia molecolare, oggi docente alla facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute a Milano, ci aiuta a fare chiarezza, spiegandoci in primo luogo che male e bene non hanno nessuna ragione d’essere oggettiva: sono tali solo in base a un giudizio di valore, che non si addice assolutamente al mondo naturale. «Non si può rimproverare al leone di assalire e sbranare un piccolo di antilope, né alla crittogama parassita di far ammalare e eventualmente morire un arbusto»: questi comportamenti, infatti, non sono dettati dalla malvagità, ma dall’istinto di sopravvivenza. «È solo l’uomo che, abituato com’è a dare in continuazione giudizi di valore, proietta più o meno automaticamente le sue categorie sul mondo naturale. Insomma è con l’uomo che compare il male: nasce con l’uomo e rimane circoscritto al suo mondo».

twin towers in fiamme Grande merito di Boncinelli è di calare la propria analisi nel mondo reale e non restare confinato alla speculazione teorica. Temi come terrorismo e delitti familiari, che affollano le cronache quotidiane, non sfuggono all’attenzione dello studioso, che li interpreta in modo suggestivo e convincente. «Le imprese degli attentatori-kamikaze», scrive, «mostrano una fenomenologia del tutto nuova ed esprimono un disagio antropologico che non può assolutamente essere ignorato. La frammentazione della lotta politica che queste imprese rappresentano si configura come un fenomeno inedito e inatteso, un fenomeno basato sull’iniziativa individuale, ma il cui palcoscenico è il mondo intero. Non sappiamo se si tratta di un fenomeno passeggero o una situazione destinata a stabilizzarsi e a espandersi. È qualcosa che ci ha sorpreso e inquietato, non fosse altro perché nel cercare di capire queste persone e nel trattare con loro non possiamo fare affidamento su quello che è normalmente un punto fermo di ogni atteggiamento e comportamento umano: l’istinto di sopravvivenza e l’attaccamento alla vita». I kamikaze, aggiunge, «vivono e parlano come sospesi a mezz’aria tra una realtà e un’altra, creature dello spazio minacciose come asteroidi, giunte tra noi da una stazione spaziale montata pezzo per pezzo in pieno Medioevo. La disperazione quotidiana e la pressione ideologica», conclude, «possono portare agli esiti più diversi; è sempre bene ricordarlo».

Giuditta e Oloferne, Caravaggio Altrettanto stringente l’analisi sui delitti familiari che, avverte preliminarmente Boncinelli, non sono affatto in aumento come si è portati a pensare, ma sono semplicemente amplificati dai mass media. «Se non c’è dubbio che la famiglia costituisce il prototipo del “gruppo” protettivo e avvolgente nel quale trovare rifugio e tranquillità», osserva lo studioso, «è altrettanto indubbio che molte delle tensioni fondamentali della vita si sviluppano all’interno delle famiglie e una gran parte del male del mondo viene consumata lì, magari in forma estremamente diluita e protratta nel tempo. Desiderio di autoaffermazione, gelosia, invidia, senso di frustrazione, tradimento delle aspettative, sono solo alcuni degli elementi che giocano un ruolo chiave nell’istituzione e nel mantenimento delle relazioni familiari, con il tutto eventualmente aggravato da disgrazie o ristrettezze economiche». Insomma, secondo Boncinelli «la famiglia è il regno dell’ambivalenza, del non-detto e del represso, del fuoco che arde sotto la cenere e della procrastinazione cronica, degli affetti più teneri mescolati agli odi più sordi, e può divenire un vero inferno. Su questa eventuale infelicità quotidiana si possono infatti inserire episodi di violenza con morti e feriti».

In realtà, sostiene Boncinelli, l’uomo rimarrà in eterno una strana, ibrida creatura, sospesa tra istinto e ragione, tra necessità e libertà, tra natura e cultura. Il male “radicale”, autenticamente irriducibile, va dunque ricercato dentro di noi, nelle contraddizioni che animano il nostro essere, nella nostra imperfezione, che però è anche la nostra ricchezza. «Accanto a episodi nerissimi», constata lo studioso, «si verificano quotidianamente episodi toccanti, di sensibilità, di generosità e di solidarietà senza pari. Siamo questo in fondo: capaci di grandi scelleratezze e di grande bontà». Abbiamo scelto di essere così? «In gran parte no». Potremmo cambiare? «Forse. Ma non per diventare pacifiche e organizzate api o termiti. Perché questo sarebbe il vero trionfo della morte».

Leggi l'intervista all'autore

In copertina


Edoardo Boncinelli
Mondadori
2007
258
880451244X

Suggerimenti