Recensioni

I musei scientifici in Italia

Il sottotitolo di questo libro "Funzioni e organizzazione" ben rappresenta i contenuti della ricerca svolta da Emanuela Reale all'interno di un progetto finalizzato Beni Culturali del CNR

Il libro è infatti un'indagine statistica per mappare la configurazione strutturale dell'insieme dei musei scientifici. Il lavoro assume la forma di un vero e proprio censimento. Il questionario su cui si è basato, presentato in appendice, serve per valutare da un lato l'organizzazione interna di un museo, ovvero quante persone per la conservazione, quante per la didattica, esistono attività di ricerca, si progettano mostre temporanee, ecc., dall'altro le funzioni che il museo svolge. Come riporta il testo (pag. 32): "...obiettivo cognitivo dell'indagine non era quello di dare una valutazione del sistema museografico o museologico italiano, ma di analizzare i musei scientifici dal punto di vista organizzativo e delle funzioni svolte ...".

Sono state scelti quindi una serie di indicatori: questi hanno toccato la caratterizzazione categoriale e giuridica del museo, insieme alla capacità di instaurare una rete di relazione con strutture analoghe; il grado di modernità (struttura e dotazione di nuovi impianti tecnici); le potenzialità didattico-scientifiche; le risorse umane e i finanziamenti; la dimensione attrattiva (modalità d'apertura, allestimento di mostre, numero di presenze...). Tale ricerca, presenta i dati su una percentuale molto alta rispetto alla scelta inziale dei ricercatori: su 695 unità museali individuate nella prima fase ben 528 hanno risposto.

Le informazioni ottenute permettono di visualizzare in modo interessante come la presenza di determinati settori organizzativi cambi radicalmente la funzione del museo nei confronti del pubblico. Questi dati rappresentano una risorsa basilare per inquadrare in che ambito ci stiamo muovendo, che direzione stanno prendendo i musei scientifici italiani. Soprattutto si riesce ad estrapolare quali siano le difficoltà, per la maggior parte dei musei, nel relazionarsi direttamente con il pubblico. Un esempio delle correlazioni che si possono trarre è il legame attività didattica o attività di ricerca contro allestimento di mostre. Analizzando l'attività didattica si vede che sui 67 musei che non ne fanno 50 non hanno allestito mostre nell'anno 1996; invece tra quelli che svolgono attività didattiche (un totale di 344 musei) 185, ovvero più della metà, hanno allestito mostre in quell'anno. Per la ricerca l'influenza si fa ancora più marcata: su 170 che non svolgono attività di ricerca ben 121 non hanno realizzato mostre mentre tra i 243 che svolgono ricerche all'interno del museo solo 89 non ne hanno realizzate, mentre tutti gli altri 153 ne hanno allestite.

Questi sono alcuni esempi delle informazioni che si possono trarre da questo libro. Purtroppo molti dati presentati non vengono approfonditi e analizzati ma, dalla struttura della ricerca, si può evincere che non era quello il loro intento. Molto interessante è anche la parte finale monografica sui musei scientific universitari che, presentando il caso de "La Sapienza di Roma" traccia un percorso molto chiaro sull'evoluzione che questi hanno avuto nel corso dei secoli.

In copertina


Emanuela Reale
Franco Angeli
2002
264
88-464-3403-X

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