Recensioni

I grandi disastri ecologici

Dieci storie rappresentative di una conduzione generalizzata e approssimativa della tecnologia, per recuperare la memoria del passato e accrescere la comprensione di quanto è accaduto.

Sono dieci le "storie di ordinaria tecnologia" che Castellino e Fattor hanno scelto come rappresentative del drammatico impatto sull'ambiente e sull'uomo di una conduzione affrettata e approssimativa della tecnologia.

La loro raccolta di storie brevi comincia con la descrizione del più grave e celebre caso di inquinamento industriale da mercurio, avvenuto a Minamata, piccola cittadina del Giappone; quindi, nel capitolo "Quando la città uccide", approfondiscono la problematica dell’inquinamento atmosferico delle aree urbane, portando l'esempio di Londra negli anni '50; analizzano poi la vicenda del farmaco di nome Thaladomide che provocò la nascita di oltre 10.000 bambini malformati; la storia tutta italiana dell'A.C.N.A. di Cengio, l'industria chimica al confine tra Liguria e Piemonte che inquinò pesantemente e per oltre un secolo la valle del fiume Bormida; l'incidente avvenuto all'I.C.M.E.S.A. di Seveso, in Lombardia, con la fuga di una nube tossica contenente diossina; il (purtroppo) noto "buco dell'ozono"; la tragedia annunciata di Bhopal, in India, in cui una nube tossica fuoriuscì da una fabbrica americana di pesticidi, provocando la più grande catastrofe industriale della storia; la fuga radioattiva avvenuta a Chernobyl; la storia poco pulita del commercio dei rifiuti industriali pericolosi in Italia; infine, l'analisi di un piccolo incidente industriale vissuto in prima persona da uno degli autori.

Castellino e Fattor affrontano il tema dei disastri ecologici in modo attento e competente, approfondendo molti aspetti legati non solo alla vicenda ma che agli sviluppi socio-politici che ne derivano. Ogni episodio, infatti, è caratterizzato da una ricostruzione storica dei fatti, una descrizione accurata dell'evento e una valutazione delle conseguenze immediate e future.

Alla narrazione, chiara e comprensibile a tutti, si accompagna un glossario presentato in appendice in cui sono riportati i significati dei termini più tecnici.

Lo stile è tipico del giornalismo scientifico: il linguaggio è asciutto e conciso, e alla descrizione degli eventi si intreccia sempre una grande mole di dati scientifici, che consentono una migliore comprensione del fenomeno.

Un libro che è importante conoscere, insomma, e che, come auspicano gli autori, può aiutare a recuperare la memoria del passato e ad accrescere la comprensione di quanto è accaduto.

In copertina


Daniele Castellino e Giorgio Fattor
Clerico editore Torino
2000
285
88-87130-18-3

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