Nel leggere questo libro inizialmente si potrebbe incorrere in una forte irritazione. Infatti la prefazione che vorrebbe essere di natura più filosofica, contiene tutta una serie di affermazioni irritanti, appunto, e di conclusioni troppo veloci, gratuite e banali circa il ruolo della metafisica e delle teorie belle ma non corroborate dai fatti. Sembra quindi confermare i dubbi di chi si aspetta di leggere un libro scientifico scritto da uno scienziato, scoprendo che quando tenta di fare il filosofo non riesce neanche lontanamente nell’intento.
Se si decidesse per i motivi appena esposti di non proseguire nella lettura, ci si perderebbe sicuramente uno dei più bei libri pubblicati quest’anno. Infatti, man mano che l’argomento entra nelle competenze dell’autore, si dischiude tutto un panorama di informazioni ben organizzate, presentate con uno stile inaspettatamente piano e coinvolgente. Viene fatta una breve ma esauriente presentazione storica di quello che è l’argomento delle origini del cosmo presso alcune tra le più interessanti culture del passato e finalmente inizia l’avventura scientifica, quella propriamente detta, raccontata esaustivamente e senza l’uso di formule (ve ne sono appena due in tutto il libro).
Come il titolo lascia intendere, le affermazioni di fondo sono che siamo figli di un processo evolutivo e degli elementi chimici che le stelle- vere e proprie fornaci generate dallo questo stesso processo- hanno prodotto al loro interno e generosamente distribuito nello spazio interstellare esplodendo come supernovae. Scopo dell’autore è compiere uno studio del “da dove veniamo” e le parole che più ricorrono nel testo sono sicuramente le due “evoluzione” e “origini”. La trattazione è quindi essenzialmente cosmologica, ma a un livello “casalingo”, una cosmologia che trova tutto l’universo nella piccola casa del nostro sistema solare. Tramite convincenti analogie, viene mostrato come si possano dedurre proprietà comuni a tutto l’universo già solo dall’osservazione attenta del nostro immediato vicinato che, a buon ragione, è l’angolo cosmico di cui sappiamo di più. Vengono passati in rassegna tutti i costituenti il sistema solare: pianeti, satelliti ma anche i corpi minori e le comete, tracciando per ognuno una possibile storia- quella al momento più accreditata che prevede la frammentazione di una nebulosa primitiva- circa la loro origine; quella degli elementi che su di essi si trovano e una ragionevole previsione per il loro futuro. Preciso nello spiegare cosa effettivamente è il metodo scientifico, scegliendo di prendere il discorso innanzitutto dal far vedere cosa non è e distinguendolo nettamente da un credo che richieda accettazione supina delle sue regole, mostra allo stesso modo quali non sono le nostre origini.
Per fare questo, compie una rivista di molte delle teorie più accreditate proposte negli ultimi secoli sulla formazione dei pianeti e del Sole e spiega per quali motivi esse siano state in seguito rigettate. E’ un libro appassionato che riflette il gusto personale dell’autore profuso nell’attività di ricerca e la sua passione per la storia del pensiero e per il mezzo parola usato per tramandarla. La serie nella quale è inserito questo testo è particolarmente elegante oltrechè interessante, essendo questa comunque una caratteristica facilmente riscontrabile anche in altre serie della Boringhieri. Qui abbiamo il libro di uno dei massimi esperti mondiali dell’argomento cosmologia e sistema solare (a lui si deve addirittura la scoperta, nell’’84, degli anelli di Nettuno) che si dimostra grande divulgatore. Il prezzo così elevato rende purtroppo impossibile la diffusione di un tale sapere che rimane appannaggio di pochi privilegiati e di coloro i quali sanno già di essere più che interessati all’argomento.