Il testo, corredato da simpatiche illustrazioni, è scritto con sapiente mescolanza di rigore e umorismo ed è suddiviso in paragrafi brevi dai titoli curiosi che attirano l’attenzione del lettore. Il risultato è una lettura coinvolgente, anche grazie all’utilizzo del dialogo diretto in interviste immaginarie con i personaggi della storia della scienza.
«Galileo, hai visto gli UFO?»
«Non dire stupidaggini. Ho guardato la Luna.»
« Beh, potevi anche “lanciarti” un poco più lontano…»
Questo e altro potrebbero obiettare i giovani di oggi a Galileo. Il linguaggio dei dialoghi e i ragionamenti contenuti nel testo vogliono proprio rispecchiare la mentalità e la logica dei ragazzi. Sempre dalla loro vita quotidiana sono tratti i frequenti esempi e controesempi per spiegare concetti che talvolta sembrano contraddetti dall’esperienza sensibile. Proprio questi argomenti vengono affrontati ed analizzati attentamente per evitare che rimangano come lacune significative nel processo di apprendimento dei principi fondamentali della scienza.
La sensazione è che chi scrive voglia accompagnare il lettore attraverso i ragionamenti, le osservazioni, gli esperimenti e le dimostrazioni dei personaggi della scienza, indicandogli la strada e lasciandogli la libertà di percorrerla da solo. Una scelta intelligente anche perché lascia emergere il metodo con cui procede la scienza attraverso tappe, prove di falsificazione e processi creativi, oltre che per sottolinearne l’aspetto umano e la continuità storica.
Il libro rappresenta un buon esempio su come rendere interessanti e comprensibili concetti difficili senza banalizzarli. Vale sicuramente la lettura. Unica pecca: non sono chiari la fascia d’età cui è indirizzato, né i requisiti necessari per una sua corretta fruizione.