Personaggi

Peter C. Doherty (15/10/1940 )

Premio Nobel nel 1996 per i suoi studi nel campo della virologia

Peter Doherty nacque il 15 ottobre del 1940 nella città subtropicale di Brisbane in Australia. I genitori, Linda ed Eric, erano australiani di seconda generazione provenienti dall'Essex.

Il padre, un tecnico dei telefoni, pativa il peso del non aver ricevuto un'adeguata formazione scolastica cosa che lo spinse a incoraggiare e stimolare continuamente i suoi tre figli. Così il giovane Peter crebbe aperto e interessato a ciò che lo circondava. La madre era invece una pianista che gli insegnò la pazienza e la dedizione.

Peter si iscrisse alla facoltà di veterinaria del Queensland, ma ben presto il suo interesse si spostò dalla cura degli animali alla ricerca. Fu in particolare il corso di "Genetica delle popolazioni" tenuto dal prof. G. MacBride a spingere Doherty ad interessarsi di ricerca biologica.

Sempre in questi anni scoprì i libri di Burnet che correlavano la luce ultravioletta al carcinoma squamoso della pelle (molto diffuso nel Queensland), sui virus e sull'immunologia.

Appena laureato, Peter, iniziò a lavorare per il dipartimento dell'agricoltura del Queensland, ma il suo crescente interesse per la ricerca di laboratorio lo spinse prima a studiare la causa di morte di animali da fattoria che morivano improvvisamente, poi l'infezione da Trychomonas che negli animali provoca una malattia a trasmissione venerea.

L'interesse sempre crescente che nutriva per la ricerca lo portò, in seguito, a iniziare uno studio epidemiologico su larga scala sulla leptospirosi bovina. Con tecniche di microscopia si dedicò all'analisi delle urine bovine alla ricerca degli spirocheti.

Nel 1965, conobbe e sposò Penny Stephens, una giovane microbiologa che lavorava allo stesso progetto. Proprio in questi anni decise di abbandonare la diagnostica virologica per meglio concentrarsi sugli aspetti più sperimentali delle patologie.

Per questo nel 1967 si trasferì a Edimburgo in Scozia dove accettò un PhD che lo portò a studiare nel dettaglio i flavivirus, una famiglia di virus detti "lenti". Si dedicò poi alla progettazione di un vaccino contro questi patogeni.

Solo nel 1971 fece ritorno in Australia e, a Canberra, si interessò allo studio del virus della coriomeningite linfocitica (LCMV).

Nel 1973 incontrò per la prima volta Rolf Zinkernagel, appena trasferitosi a lavorare nel suo stesso laboratorio. Iniziò tra loro una forte amicizia che li portò ad una fruttuosa collaborazione scientifica.

La loro idea (che poi valse a entrambi il premio Nobel nel 1996) nacque proprio in questi anni durante un convegno di immunologia tenutosi a Brighton in Inghilterra.

Entrambi pensavano infatti che il recettore di membrana dei linfociti T, detto TCR, fosse il responsabile del riconoscimento da parte delle cellule linfocitarie dei patogeni e che fosse capace di discriminare tra le molecole dei microrganismi e le altre proprie dell'organismo, dette molecole self.

Stando alle sue stesse parole, il più grande errore di Peter Doherty fu quello di accettare un lavoro molto ben remunerato al dipartimento di patologia sperimentale, che lo allontanò per diversi anni dall'attività di ricerca.

Solo più tardi Doherty riebbe l'oppurtunità di riprendere la carriera di ricercatore, ma per farlo dovette spostarsi a Memphis, nel Tennessee, dove ancora risiede.

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