Antonio Pacinotti nasce a Pisa e qui, a soli 15 anni, comincia studi di fisica-matematica all'università. Interessatosi ai problemi della produzione di energia elettrica, progetta nel 1869 un dispositivo per produrre corrente elettrica continua.
Si tratta dell'anello che da lui prende il nome e che può essere utilizzato sia come generatore, se gli si fornisce energia meccanica, sia come motore elettrico, se alimentato a corrente. Questo apparecchio, che è in definitiva una dinamo, risolve finalmente in modo soddisfacente il problema della generazione continua dell'elettricità, aprendo la via allo sfruttamento industriale dell'energia elettrica.
Pacinotti costruisce il suo anello solo nel 1861 senza però brevettarlo. Si dedica poi a studi di astronomia e solo nel 1865 presenta la sua invenzione sulla rivista "Il Nuovo Cimento". Sempre nel 1865 si reca in Francia cercando di vendere i diritti di produzione del dispositivo e, ingenuamente, presso la ditta Froment ne spiega i dettagli ad un operaio, che si pensa fosse il meccanico belga Z. T. Gramme. L'affare non viene concluso ma nel 1869 lo stesso Gramme brevetta una dinamo molto simile a quella di Pacinotti e la sfrutta commercialmente.
Pacinotti rivendica ufficialmente il primato dell'invenzione e per vari anni viene amareggiato dal protrarsi della questione: il riconoscimento pieno dei suoi meriti avverrà infatti soltanto dopo la sua morte.
Prima di allora però viene chiamato ad insegnare all'Università di Cagliari e poi di Pisa, diventa presidente onorario dell'Associazione Elettrotecnica Italiana e nel 1906 viene nominato senatore.