Virus contro il cancro: una guerra biologica sempre più probabile?
Sarebbe una pallottola magica, per usare una frase molto usata in medicina. Virus "addomesticati" capaci di dirigersi solo verso cellule cancerose, infettarle, replicarsi al loro interno e distruggerle.
E' una vecchia idea, sulla quale lavorano molti gruppi di scienziati in tutto il mondo. Una guerra biologica che non implicherebbe l'uso di farmaci antitumorali o di radioterapie. O quanto meno potrebbe affiancarsi a queste terapie tradizionali nel formare un attacco combinato più efficiente.
In questo campo un piccolo passo in avanti viene dall'Università di Saint Louis, negli Stati Uniti. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Cancer Research, il gruppo di ricercatori guidato da William Wold è riuscito a modificare geneticamente due esponenti della categoria degli adenovirus (quelli che di solito causano raffreddori nei bambini) in modo da renderli capaci di attaccare le cellule di alcuni tipi di tumore.
I due virus ("adenovirus oncolitici") si sono effettivamente dimostrati efficaci in laboratorio, in misura maggiore o minore, verso le cellule dei tumori umani del polmone e del colon.
Naturalmente ci vorrà ancora una lunga strada prima di arrivare a terapie vere e proprie. Per ora, infatti, i dati esistenti, sia da parte dell'Università di Saint Louis che di altre istituzioni, si riferiscono a cellule coltivate. Spostare il discorso su un paziente sarà questione lunga.
C'è comunque da considerare che in questo tipo di terapia sono già coinvolte imprese private, e sono già stati concessi dei brevetti. E' il segno tangibile di una notevole fiducia nei virus anti-cancro.