Violentissima esplosione fotografata dal satellite Fermi
E' stato emesso da una remota galassia a più di 12 miliardi di anni luce dalla Terra ed è stato registrato dal satellite Fermi (frutto di una collaborazione internazionale a cui partecipano ASI, INFN e INAF) l'eco della più potente esplosione a memoria d'uomo avvenuta nell'universo. Si tratta di un lampo gamma di altissima energia (Gamma Ray Burst, GRB) prodotto da una catastrofe cosmica. La scoperta è stata pubblicata dalla rivista scientifica Science.
La rivelazione di questo potentissimo lampo gamma, sprigionato dal collasso di una stella e dalla conseguente formazione di un buco nero, è stata possibile grazie al "cuore", tutto italiano, del satellite Fermi: il rivelatore di fotoni gamma LAT (Large Area Telescope). Lanciato nel giugno 2008 dalla base di Cape Canaveral, Fermi è il risultato di una collaborazione internazionale alla quale l'Italia ha dato un fondamentale contributo.
Il lampo gamma rivelato dal satellite il 16 settembre 2008 è il prodotto di un rapidissimo e violento collasso. "Un getto di materia altamente ionizzato si è propagato nel cosmo a una velocità prossima a quella della luce" spiega Ronaldo Bellazzini, responsabile dell'esperimento Fermi per l'INFN. "La velocità raggiunta dal plasma di materia ad altissima temperatura - prosegue Bellazzini - è paragonabile a quella che sarà raggiunta dai protoni all'interno dell'anello di LHC, il super acceleratore al Cern di Ginevra. Ma con una differenza: nel caso del lampo avvistato da Fermi a essere accelerata tutta insieme a una velocità non inferiore al 99,9999 per cento di quella della luce non sono stati pacchetti di particelle sub-atomiche, come accade negli acceleratori, ma una enorme quantità di materia. Per un paio di minuti, il lampo è stato più luminoso non solo di qualsiasi altra sorgente, ma anche dello stesso universo nella banda dei raggi gamma". Alla fine di questa attività che è durata qualche minuto, la sorgente si è spenta lasciando solo una debolissima eco che per alcuni giorni è stata rivelabile solo dai più sensibili telescopi terrestri e spaziali.