Viaggio al centro della Terra, virtuale
Un viaggio a 2.900 chilometri di profondità, per scoprire le condizioni estreme che si trovano al confine tra il nucleo e il mantello terrestre: fantascienza alla Jules Verne? No, si tratta di una simulazione, ottenuta ricreando in laboratorio le temperature e le pressioni esistenti a quelle profondità che dimostra, per la prima volta, che la roccia parzialmente fusa in queste condizioni estreme galleggia e sale verso la superficie della Terra generando i cosiddetti punti caldi vulcanici.
L'esperimento è stato condotto da un gruppo coordinato da Denis Andrault, dell'universita' francese Blaise Pascal, grazie alla struttura europea per la luce di sincrotrone Esrf.
La maggior parte dei vulcani si trova dove le placche continentali si scontrano, spinte le une contro le altre, e la crosta continentale e' piu' debole, al punto che il magma puo' romperla e arrivare fino alla superficie. I punti caldi vulcanici, come le isole Hawai, le Reunion o le Azzorre, invece, sono di natura completamente diversa perche' sono lontani dai margini delle placche.
Secondo i ricercatori il risultato e' una prova molto forte a sostegno della teoria che i punti caldi vulcanici nascono da pennacchi di mantello che hanno origine dalla zona di confine fra mantello e nucleo terrestre.