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Notizia del 07/04/2008

Verso una valutazione europea della ricerca

Un passo in avanti verso una sorta di “pagella europea” per la ricerca. Nella direzione, cioè, di una efficiente valutazione della ricerca scientifica svolta dalla istituzioni pubbliche, della definizione dei metodi e degli strumenti.

E’ questo il risultato più importante del secondo meeting internazionale sulla valutazione delle istituzioni di ricerca e degli schemi di finanziamento organizzato dalla European Science Foundation (ESF) e ospitato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare presso gli Uffici di Presidenza a Roma. Alla due giorni hanno partecipato i rappresentanti delle principali istituzioni di ricerca europee riunitisi per confrontarsi sulla possibilità di individuare criteri riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale per valutare i risultati del lavoro dei ricercatori. Tra i relatori internazionali intervenuti al meeting, vi sono stati Peter Fisch, responsabile valutazione e monitoraggio dei programmi di ricerca della Commissione Europea, Neil Williams, capo della giunta esecutiva di ESF e Doon Hoon Oh della Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

Una corretta interpretazione dei risultati dei programmi di ricerca consente, infatti, di comprendere i punti di eccellenza e meglio indirizzare le risorse economiche e umane, garantendo la trasparenza della gestione degli investimenti pubblici. Il tema è ben conosciuto all’interno dell’Infn che da sempre sottopone i risultati delle proprie ricerche sia a valutazione interna, attraverso le cinque commissioni scientifiche dell’ente, sia a livello internazionale, attraverso un Comitato di valutazione internazionale costituito da fisici, economisti, rappresentanti del mondo industriale e presieduto da Albrecht Wagner, Direttore del Laboratorio DESY di Amburgo.

Secondo Roberto Petronzio, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, “E’ indispensabile che la valutazione della ricerca sia organizzata per tematiche, centrata cioè sulla diversità e la peculiarità dei settori. Non esiste una valutazione applicabile a tutti i tipi di ricerca e a tutte le discipline. Inoltre, il vero orizzonte della ricerca è quello globale. Il giusto termine di paragone nella valutazione lo si ottiene quindi mettendo a confronto, nello stesso settore, le organizzazioni e i prodotti della ricerca in paesi diversi. Questa riunione ESF va proprio in questa direzione, perché, permettendo la condivisione di dati essenziali, favorisce la formazione di una banca dati e di una banca di indicatori comuni per tematiche a tutti i paesi europei”.

L’ESF ha il compito di promuovere la collaborazione e la cooperazione tra le istituzioni scientifiche e le agenzia finanziatrici europee. Riunisce 77 organizzazioni scientifiche di ben 33 paesi europei delle più varie discipline, dalla fisica alla biologia, con un budget di 43 milioni di euro (dati 2006). I membri italiani di ESF sono l’Infn e il Cnr.

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