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Notizia del 14/09/2005

Vaiolo: la strada per una nuova arma

Ufficialmente la malattia è scomparsa dalla Terra, con i virus relegati in due laboratori (USA e Russia) e tenuti ben sotto chiave. Ma nessuno se la sente di escludere che il vaiolo possa un giorno tornare a terrorizzare la popolazione. Campioni di virus potrebbero infatti essere finiti nelle mani di terroristi, che potrebbero avere intenzione di rilasciarli come attacco biologico.

La lotta contro la malattia avrebbe una sola arma a disposizione: il vecchio vaccino sviluppato da Jenner. Ma i possibili effetti collaterali sono piuttosto pesanti, così alcuni laboratori sono al lavoro per trovare nuove strade. Un passo in avanti considerevole è stato compiuto dai ricercatori del La Jolla Institute for Allergy & Immunology di San Diego, negli Stati Uniti.

Pubblicato sul Journal of Virology, il lavoro degli scienziati americani si è concentrato su una delle oltre duecento proteine contenute nel virus del vaiolo, la H3. Questa proteina è capace di indurre la formazione di anticorpi in grado di uccidere il microrganismo. L'idea non è di sostituire il vecchio vaccino, ma di produrre in laboratorio alcuni anticorpi già pronti per l'uso. Somiglierebbe a quanto si fa in pronto soccorso con il siero antitetanico somministrato a persone che non sono vaccinate contro il tetano.

"Mentre abbiamo già il vaccino contro il vaiolo - commenta Mitchell Kronenberg, presidente dell'Istituto di La Jolla - ci sono preoccupazioni per quelle persone che non possono usarlo (lattanti, malati con il sistema immunitario compromesso, persone molto anziane). Questa scoperta potrebbe portarci ad un modo di trattare il virus anche per loro".