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Notizia del 09/01/2003

Una vista supplementare?

Si è sempre ritenuto che coni e bastoncelli fossero le uniche strutture della retina destinate a ricevere la luce ed a convertirla in impulsi nervosi. Invece ora una scoperta pubblicata sulla rivista Science mostra l'esistenza di un altro sistema, completamente differente, che sembra destinato a registrare l'intensità luminosa dell'ambiente circostante.

La storia va avanti da qualche anno. "Si è sempre pensato - dice Russel Foster, dell'Imperial College di Londra, uno degli autori della ricerca - che bastoncelli e coni fossero responsabili per tutta la registrazione della luce. Ma negli ultimi anni le ricerche condotte dal nostro gruppo ci hanno portato alla conclusione che esiste un terzo sistema".

Ma è stato difficile dimostrare con precisione questa ipotesi, e soprattutto trovare le strutture cellulari e molecolari con le quali il sistema funzionerebbe. Ora, nell'articolo di Science, Foster ed altri ricercatori, sia inglesi che americani, espongono la loro scoperta.

Al centro c'è la melanopsina, una proteina, identificata recentemente, presente in un piccolo numero di cellule nervose della retina. I ricercatori sospettavano una sua funzione, così hanno creato dei topi geneticamente modificati nei quali la melanopsina mancava del tutto. Poi li hanno esposti a vari livelli di luce per vedere in quale misura le loro pupille si contraevano. E' il comunissimo riflesso che permette agli occhi di adattarsi alle diverse condizioni di illuminazione.

I risultati sono stati sorprendenti: quando i topi erano esposti ad una luce piuttosto bassa non c'era alcuna differenza tra quelli senza melanopsina e quelli normali: le loro pupille reagivano allo stesso modo. Ma in condizioni di luce forte, i topi senza la proteina stringevano di meno le pupille. E' esattamente quello che ci si aspetterebbe nel caso che la melanopsina fosse un sistema supplementare di rilevazione della luce.

"I nostri risultati - commenta Rob Lucas, anche lui dell'Imperial College di Londra - mostrano che la melanopsina è un componente critico di questi nuovi fotorecettori. E sappiamo anche che la proteina è coinvolta particolarmente nel rilevamento della luce molto brillante. Questo è importante perché pensiamo che il sistema appena scoperto possa avere un ruolo importante nell'orologio interno, nel dire al nostro corpo se è giorno o notte".

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