Un nuovo metodo per immagazzinare l'idrogeno
Sarà anche il combustibile del futuro, ma continua a dare molti grattacapi. Il suo immagazzinamento e trasporto, tanto per cominciare. L'idrogeno richiede grossi serbatoi capaci di mantenerlo a pressioni molto alte. Ovviamente vengono già realizzati, ma chi progetta motori alimentati da questo gas vorrebbe vedere un sistema migliore, più stabile e più facilmente maneggevole.
All'Università nazionale di Singapore hanno trovato una possibile strada per raggiungere questo traguardo. I ricercatori hanno infatti sviluppato un particolare materiale, basato sul nitrato di litio, che è capace di immagazzinare idrogeno "catturandolo" al suo interno. Il risultato è che può essere accumulato gas in quantità pari all'11,4 per cento del peso del materiale usato.
Ma la soluzione non è certo definitiva: è vero che il composto è molto bravo nel catturare l'idrogeno, ma poi non lo lascia andare così facilmente. Per estrarlo dal nitrato di litro ed usarlo come combustibile, infatti, sono necessarie temperature troppo alte perché sia possibile impiegarle in un'auto.
Il passo successivo, secondo i ricercatori, che hanno pubblicato il loro lavoro sulla rivista Nature, sarà di proseguire negli esperimenti per trovare nuovi materiali che, benché capaci di immagazzinare idrogeno in grandi quantità, lo possano rilasciare a temperature più basse.
E' il caso di ricordare che altri gruppi di ricerca nel mondo puntano a risultati analoghi con mezzi diversi, ad esempio usando microtubuli di carbonio, piccole fibre realizzate con quella particolare molecola, di carbonio appunto, chiamata fullerene. Anche questi microtubuli riescono ad ammucchiare idrogeno al loro interno. Si tratterà di vedere chi riuscirà a fornire la soluzione più efficiente.