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Notizia del 06/08/2002

Un cocktail di anticorpi contro il la tossina botulinica

E' il più potente veleno conosciuto. L'arma biologica ideale, almeno questa è la previsione degli esperti. Contaminare con tossina botulinica una qualche area di una grande città porterebbe il sistema sanitario al collasso nel tentativo di trattare tutte le persone colpite. La terapia per una persona intossicata da questa tossina, infatti, è estremamente complessa e lunga.

E' necessario quindi pensare a qualcosa di diverso per contrastare la minaccia di un attacco terroristico biologico. Fino ad oggi l'unica arma realmente efficace era il vaccino. Niente di straordinario né pericoloso, ma vaccinare tutta la popolazione quando la possibilità di un evento del genere è tutto sommato remota sembra fuori luogo. E c'è anche un altro fattore da considerare: la tossina botulinica comincia ad essere usata molto in medicina. A parte la sua efficacia estetica nel ridurre le "zampe di gallina" attorno agli occhi, sono molte le patologie muscolari nelle quali potrebbe venire impiegata. Ma una persona vaccinata reagirebbe contro la tossina, non facendola funzionare neanche come farmaco.

Un gruppo di ricercatori dell'Università della California a San Francisco, assieme ad altri provenienti dalle Forze armate americane, ha trovato una soluzione molto efficace: un cocktail di anticorpi.

Come sanno tutti quelli che si sono feriti e che sono andati al pronto soccorso, nel caso del tetano le strade sono due: o si è vaccinati, ed allora il nostro sangue è già provvisto dei necessari anticorpi per neutralizzare la malattia, o si deve ricevere una iniezione di anticorpi "pronti per l'uso". Per il botulismo le cose potranno essere simili.

Ciò che i ricercatori americani sono riusciti a fare è creare ben tre tipi diversi di anticorpi. Ognuno di loro attacca il veleno botulinico in punti diversi, finendo per neutralizzare quella molecola in modo estremamente efficiente. Inoltre la tecnologia di produzione dei tre anticorpi permetterà di crearne grandi quantità in poco tempo.

Quindi la risposta ad un attacco biologico con tossina botulinica (che entra nell'organismo anche se semplicemente respirata) sarebbe il semplice trattamento con anticorpi di tutte le persone esposte.

L'idea degli anticorpi già pronti è ovviamente molto antica, basti pensare proprio al trattamento antitetanico. Ciò che di originale hanno fatto gli autori di questa ricerca, pubblicata sull'edizione on line dei Proceedings of the National Academy of Sciences, è di crearne tre diversi tipi, ognuno con una funzione di attacco diversa. Un singolo anticorpo, infatti, potrebbe sì legarsi ad un veleno o ad un microrganismo, ma potrebbe non essere sufficiente per bloccare una malattia. Un attacco combinato, invece, potrebbe agire in patologie infettive ancora molto difficili, ad esempio le febbri emorragiche come Ebola.

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