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Un Universo così giovane nessuno l’aveva mai visto prima

Presentata durante Esof2010 a Torino la prima immagine realizzata grazie ai dati forniti da Planck, il satellite dell’ESA da 413 giorni in orbita per svelare i segreti del Cosmic Microwave Background.

È stata presentata da Remo Mandolesi - direttore dell’INAF-IASF Bologna e responsabile del Low Frequency Instrument del satellite - nell’ambito di una conferenza di ESOF2010 dedicata all’origine dell’Universo, la prima immagine proveniente dal satellite Planck: per la prima volta la storia del cosmo viene racchiusa in un’unica rappresentazione.

Il satellite PlanckIl satellite Planck è stato lanciato in orbita il 14 maggio 2009 dalla base spaziale europea in Guyana francese e la conclusione prevista per la sua missione è il 26 novembre 2010: lo scopo di Planck è l’osservazione delle temperature e delle polarizzazioni del CMB - Cosmic Microwave Background - o radiazione di fondo a microonde.

A 413 giorni dal lancio, il satellite in orbita intorno al punto L2 di Lagrange ha osservato - attraverso i rivelatori a bordo del telescopio spaziale - l’intera sfera celeste in nove lunghezze d’onda, da 0,3 mm a 1cm, nove diversi colori invisibili ai nostri occhi, perchè appartengono al regno delle microonde, e prodotto l’immagine presentata a Esof 2010.

L’immagine mostra la radiazione di fondo a microonde, nota come la CMB - “Cosmic Microwave Background” – che rappresenta la più antica luce dell’Universo, partita 14 miliardi di anni fa, appena 380 mila anni dopo il Big Bang. Durante la fase primordiale chiamata inflazione cosmica, il volume dell’Universo si è improvvisamente espanso di oltre 40 ordini di grandezza – un’espansione dell’ordine di 1 seguito da 40 zeri – stirando le fluttuazioni quantistiche e portandole dal regno microscopico al regno macroscopico: e questa è la didascalia scientifica della fotografia del satellite.

La risoluzione con cui Planck osserva l’universo è molto più alta di tutti gli esperimenti condotti in precedenza sullo studio dell’origine dell’Universo e, in parte, deve il merito al team italiano di progettazione che ha avuto un ruolo di leadership con la realizzazione dello strumento a bassa frequenza,costituito da 11 antenne a horn e 22 radiometri posizionati nel fuoco del telescopio del satellite Planck.Foto dell'Universo dal Satellite Planck

La tonalità rosso-arancione rappresenta il fondo cosmico di microonde, mentre le nebulosità più chiare rappresentano l’emissione locale della Via Lattea: grazie a complessi software di analisi ed elaborazione immagini sarà presto possibile separare i dati relativi alla Via Lattea e quelli relativi alla CMB e offrire a astrofisici e cosmologi due preziosissime “tele” separate su cui pianificare mesi di importanti lavori di full immersion da svolgere.

Lo studio dei dati provenienti dal satellite rappresenta, come affermato dal direttore della sezione ESA David Southwood, un vero e proprio Eldorado in cui gli scienziati potranno andare a caccia di risposte sulle origini dell’Universo e sul suo funzionamento.

Per informazioni: http://www.satellite-planck.it/

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