Traumi del sistema nervoso: nuove possibilità dalle cellule staminali
"Il trapianto di cellule staminali neurali nei topi, entro tre giorni da un danno cerebrale, promuove il miglioramento di componenti specifiche delle funzioni motorie". Le parole di Tracy McIntosh, dell'Università della Pennsylvania, sono forse un po' tecniche, in ogni caso dietro ad esse si cela l'ennesima speranza di usare le cellule staminali come terapia, questa volta di patologie così gravi come quelle derivate da danni cerebrali dovuti a traumi.
L'esperimento condotto dal gruppo di McIntosh, pubblicato sul giornale Neurosurgery, è stato realizzato su topi da laboratorio colpiti da traumi tali da danneggiare il loro sistema nervoso. Gli scienziati americani hanno trapiantato nei cervelli degli animali cellule staminali neurali. Le staminali in genere sono cellule che non si sono ancora specializzate, e quindi possono formare in teoria uno qualsiasi dei tessuti del corpo. Quelle neurali sono ancora indifferenziate, ma hanno già un minimo di specializzazione: l'impronta del sistema nervoso.
Una volta effettuato il trapianto, il gruppo ha notato che i topi recuperavano molte delle loro capacità motorie, la cui menomazione è uno dei problemi più drammatici dei traumi a carico del sistema nervoso. Non sono migliorate, invece, le capacità di apprendimento che erano state danneggiate.
Naturalmente, come molte altre ricerche in questo settore, la prospettiva è enorme: intervenire su traumi invalidanti come quelli del midollo spinale, rimettendo in piedi persone costrette sulle sedie a rotelle, oppure migliorare la condizioni dei colpiti da patologie come il Parkinson. Ma la strada è ovviamente lunghissima, e non sono ancora previsti esperimenti che coinvolgano esseri umani.