Tra i batteri regna la democrazia
Anche i batteri vivono meglio in una situazione di regolamentazione democratica della loro comunità. Uno studio, pubblicato su Nature e condotto da un gruppo di scienziati dell’Università di Milano e dell’Università di Gent, in Belgio, dimostra come una iniziale condizione di uguaglianza del numero di individui di ciascuna specie componente una popolazione complessa di batteri sia un fattore chiave nel tutelarla da condizioni di stress, garantendo la funzionalità e la stabilità dell’intero ecosistema. All’Università di Milano, la ricerca è stata coordinata da Daniele Daffonchio, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.
Daffonchio spiega che "una comunità reagisce più rapidamente a uno stress se le specie che la compongono mostrano una distribuzione uniforme del numero di individui. Al contrario, quando una comunità dipende fortemente da una specie dominante, si rivela molto più esposta alle fluttuazioni dell’ambiente che la circonda. In altre parole, la selezione che porta al dominio di una o di poche specie sulle altre non garantisce affatto una buona performance dell’ecosistema".
Lo studio dei fattori chiave che regolano il comportamento delle comunita' microbiche complesse può aiutare a sfruttare biotecnologicamente le comunita' microbiche stesse per importanti applicazioni nelle scienze agroambientali, alimentari e nella microbiologia medica. La "Gestione della Risorsa Microbica" sta infatti emergendo come importante strumento per la gestione sostenibile degli ecosistemi e la risoluzione di innumerevoli problematiche legate all’ambiente e alla salute.