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Notizia del 24/11/2005

Terremoti killer scoperti prima di compiere il crimine

Uno studio dimostra che si può prevedere in anticipo l'arrivo del fenomeno

L’arrivo di un terremoto può essere svelato con un anticipo di decine di secondi: il fenomeno killer avviene comunque, ma vengono evitati molti dei suoi danni in termini umani ed economici. Questo è quanto scoperto da Richard Allen, un sismologo dell'Università della California di Berkeley che, con il collega Erik L. Olson, ha pubblicato i dati raccolti sulla nota rivista "Nature" il 10 Novembre.

Il metodo elaborato consente di riuscire a capire quale sarà l’intensità del terremoto conoscendo la frequenza dei primi segnali che arrivano subito dopo la frattura, vale a dire nei primi secondi. Infatti, i terremoti di bassa intensità hanno segnali con frequenza maggiore rispetto a quelli maggiormente distruttivi. Viene messa in relazione la frequenza dell’onda P longitudinale con la magnitudo del terremoto, che ne indica la distruttività.

Apparentemente sembra troppo limitato il tempo stimato con cui il fenomeno può essere previsto, ma in realtà possono essere evitati molti problemi. Per esempio, è possibile avvertire le aziende elettriche e produttrici di gas affinché chiudano o isolino i propri sistemi, si possono avvisare gli aeroporti perché prendano provvedimenti in merito al decollo e all’atterraggio degli aerei, si riescono a chiamare delle squadre di emergenza in modo che siano pronte ad intervenire nei luoghi in cui ci sarà più bisogno.

Visti i notevoli aspetti positivi di questo metodo, ora si vuole costruire un sistema, denominato ElarmS, che riesca a prevedere con anticipo il movimento del terreno e l’ordine di grandezza della scossa. Se ne stanno occupando Allen, i suoi colleghi e l'U.S. Geological Survey.

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