Stato vegetativo: c'è coscienza?
Ci sono alcuni aspetti della coscienza che fino ad oggi erano ancora oscuri; uno di questi è la valutazione del livello di coscienza in persone che non hanno nessuna capacità di comunicare con il mondo esterno, come ad esempio nei pazienti in coma.
Una collaborazione tra il team di Marcello Massimini del Diparimento di Scienze Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università degli Studi di Milano e il Coma Science Group di Steven Laureys dell’Université de Liège, in Belgio, mostra come, misurando la comunicazione tra le aree cerebrali, si possa distinguere a livello individuale i pazienti in stato vegetativo e i pazienti che recuperano un livello minimo di coscienza. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Brain.
Nello studio, i due gruppi di ricerca hanno impiegato una nuova tecnica basata sulla combinazione tra stimolazione magnetica transcranica (TMS) ed elettroencefalogramma (EEG) in 17 pazienti gravemente cerebrolesi. Questo nuovo metodo, che permette di misurare direttamente e in maniera non invasiva la comunicazione interna al cervello, ha mostrato come nei pazienti in stato vegetativo c’è una completa assenza di comunicazione tra le aree corticali; al contrario, nei pazienti con un livello minimo di coscienza, la TMS ha rilevato che la comunicazione tra le aree corticali è conservata ed efficace, indipendentemente dalla capacità del paziente di comunicare con l’ambiente esterno.
I risultati di questo lavoro mostrano come, indagando direttamente il cervello a valutando la sua capacità di dialogo interno, si possono monitorare in maniera efficace i pazienti gravemente cerebrolesi nel corso del loro recupero di coscienza.