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Notizia del 31/05/2010

Quei 30 secondi in più che possono migliorare la vita

Scoperti effetti benefici del ritardo nel taglio del cordone ombelicale

Ad oggi, soprattutto nei Paesi occidentali, il cordone ombelicale viene reciso in media entro il primo minuto dalla nascita, sia per questioni tempistiche legate alla stabilizzazione delle funzioni vitali del neonato sia, ultimamente, per rendere più rapide le procedure di conservazione del sangue del cordone ombelicale.

Da uno studio del Centre of Excellence for Aging and Brain Repair della University of South Florida è emerso che ritardare durante il parto il momento del taglio del cordone ombelicale, prolungando per qualche secondo il collegamento madre-bambino, favorisce un maggior trasferimento di cellule staminali che risulta di grande beneficio per il neonato, ed evita in maniera sensibile l’insorgere dell’anemia.

Secondo lo studio dell’Università della Florida, sulla base dei numerosi test e delle analisi sistematiche condotte, è emerso che nei neonati prematuri un ritardo di 30 secondi nel taglio del cordone ombelicale riduce l'incidenza di emorragie intraventricolari, sepsi e anemia. I ricercatori affermano, inoltre, che il ritardo nel taglio del cordone ombelicale può influire in maniera benefica anche sulle problematiche legate all’immaturità degli organi e - per ora solo in via ipotetica – anche su altre problematiche come le patologie croniche respiratorie, l’apnea e la retinopatia da prematurità.

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