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Notizia del 22/03/2004

Quando l'uomo diventò carnivoro

I nostri antenati, ad un certo punto della loro storia, cominciarono a mangiare carne. Un cambiamento che alla lunga favorì lo sviluppo di alcune nuove caratteristiche.

In particolare, i progenitori dell'uomo avrebbero cominciato a sviluppare una maggiore resistenza al colesterolo (di cui la carne è naturalmente ricca) e persino ad alcune malattie trasmesse proprio con il consumo di carne (come la BSE odierna).

Questa idea di un radicale cambiamento genetico associato con l'inizio dell'era "carnivora" viene proposto da Caleb Finch e Craig Stanford, dell'Università della California del Sud, ed appare sulla rivista Quarterly Reviews of Biology.

"Ad un certo punto - dice Stanford - probabilmente due milioni e mezzo di anni fa, la carne divenne importante per i nostri progenitori. Ed allora tutto cambiò. La carne contiene colesterolo e grasso, senza considerare alcune malattie che possono essere acquisite mangiandola. Noi crediamo che l'evoluzione abbia portato gli esseri umani a sviluppare le necessarie difese contro questi tre pericolosi fattori".

Finch e Stanford hanno sviluppato questa teoria studiando gli scimpanzè e concentrandosi oltre che sulla dieta, anche su altri aspetti particolari, soprattutto relativi all'assetto genetico.

Comparando abitudini di vita, alimentazione e salute degli scimpanzè con quelli degli umani, i due ricercatori hanno raggiunto la conclusione che i nostri antenati hanno guadagnato, in quel primo periodo durante il quale hanno cominciato a mangiare carne, una resistenza alle malattie che proprio la carne può produrre. Ma c'è stato anche di più: nello stesso lasso di tempo la durata della vita si è fortemente allungata, e l'intero processo di invecchiamento è stato rallentato.

Insomma, l'introduzione della carne nel pasto ha segnato una svolta fondamentale nella storia dell'uomo. Ma c'è ancora un dubbio: se chi ci ha preceduti ha sviluppato quelle difese contro i "danni" della carne, perchè molti di noi hanno il colesterolo alto e le malattie cardiovascolari?

La risposta è ovvia: allora si sgobbava per vivere, e molto. E non è che c'era poi tutta quella carne in circolazione.

"Il livello di attività fisica di questi nostri antenati - dice Finch - era molto più alto di quanto chiunque di noi abbia mai potuto provare. E poi dobbiamo considerare che in quei tempi la carne la si mangiava quando era disponibile, cioè durante le stagioni di caccia, ad esempio. Le uova di uccello, poi, potevano essere mangiate solo in primavera. Oggi andiamo invece al supermercato e mangiamo sempre quello che vogliamo".

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