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Notizia del 30/09/2009

Quando il tempo è relativo

Un nuovo studio descrive più accuratamente l'accelerazione dell'espansione dell'Universo, forse dovuta alla cosidetta "energia oscura". Gli autori della ricerca hanno inoltre usato i nuovi dati per fare calcoli a dir poco fantascientifici. Qualora un astronauta fosse disposto a viaggiare nello spazio per ben 30 anni, muovendosi a bordo di un razzo con un'accelerazione costante, proprio in virtù dell'espansione accelerata dello spazio potrebbe percorrere miliardi di anni luce.

Poichè però entra in gioco la relatività, solo per l'astronauta a bordo del razzo trascorrerebbero effettivamente 30 anni, perché il tempo per lui rallenterebbe. Per il resto dell'umanità passerebbero circa 70 miliardi di anni, così al suo ritorno a casa l'astronauta non ritroverebbe più né il Sole né la Terra.

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