Pubblico e critica "stregati" dal romanzo di un giovane fisico
Non capita tutti i giorni che sia un giovane esordiente a vincere un prestigioso premio letterario come lo Strega, se poi si tratta anche di un ricercatore di fisica, la notizia è ancor più sorprendente.
Paolo Giordano, autore de “La solitudine dei numeri primi”, lavora infatti presso il Dipartimento di Fisica Teorica dell’Università di Torino nell'ambito di un progetto di fisica delle interazioni fondamentali cofinanziato dall'INFN. Si tratta di studiare le proprietà di una particella elementare, il “quark b”, che viene prodotta attraverso collisioni ad alta energia all’interno di acceleratori situati in Giappone e negli Stati Uniti.
Uno degli aspetti più interessanti di questi studi riguarda la possibilità di misurare la violazione della simmetria tra materia e antimateria che è all'origine dell'universo così come lo conosciamo.
“I fisici teorici come Paolo Giordano sono notoriamente una miniera di idee non solo in fisica – ha commentato Roberto Petronzio, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – La vittoria del giovane dottorando di Torino ribalta un luogo comune sugli scienziati. Infatti, la sua capacità intellettuale può portarlo anche al di là della sfera esoterica delle sue ricerche. Con grande soddisfazione sua e dei suoi lettori”.
Il libro, del resto, aveva già da tempo conquistato il grande pubblico, trasformandosi in un grande successo editoriale e restando ai vertici delle classifiche di vendita in Italia per mesi.