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Notizia del 07/08/2002

Prendere l'impronta del DNA alla nascita?

Non sembra proprio un dibattito strettamente scientifico, ma la rivista Nature ospita un commento di Robert Williamson e Rony Duncan, dell'Università di Melbourne, in Australia, sulle politiche da tenere per quanto riguarda il test del DNA.

Attualmente l'esame del DNA viene usato molto in medicina legale, ed è proprio grazie ad esso che sono stati risolti molti casi criminali, spesso connessi anche con la criminalità organizzata. Mozziconi di sigaretta, capelli e via dicendo diventano prove schiaccianti con questa tecnica.

Ma il sistema più logico di usarla, sostengono i due scienziati, sarebbe di avere la mappa genetica di un individuo non appena nasce. Qualcosa che farebbe semplicemente parte della sua identità. Sarebbe, sostengono gli autori del commento, un fortissimo deterrente per chi intende compiere crimini, naturalmente purché tutti i sistemi di protezione delle libertà civili siano attivati e perfettamente funzionanti.

Del resto, sempre secondo i due scienziati australiani, se la società attuale non riesce a far funzionare bene le garanzie delle libertà civili, allora non si dovrebbe usare mai la prova del DNA.