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Notizia del 08/04/2013

Più antimateria del previsto nell'Universo

Potrebbe essere dovuta alle pulsar o alle supernove la quantità in eccesso di antimateria nel cosmo rispetto a quanto previsto.

Lo ha scoperto il rilevatore Ams-02 agganciato sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) dopo un anno e mezzo di osservazioni. Era stato portato lassù con lo shuttle Endeavour nel maggio 2011 accompagnato dall’astronauta italiano Roberto Vittori.

Ams ha registrato 25 miliardi di eventi, inclusi 400 mila positroni con energia tra 0,5 e 350 GeV (miliardi di elettronvolt). È la più ampia collezione di antimateria mai raccolta che include, in particolare, positroni, cioè elettroni con una carica elettrica positiva invece che negativa come accade nella materia normale.

La caratteristica dell’antimateria è proprio questa: avere una carica elettrica opposta e se materia e antimateria vengono a contatto si distruggono. Che esistessero particelle di antimateria lo si sapeva, come avevano dimostrato altri osservatori; ma che fosse così abbondante nessuno ci credeva. Le particelle «anti» sono prodotte da stelle calde come il Sole e si trovano nei raggi cosmici che piovono sulla Terra. Ma questi sono schermati e alterati nell’impatto con l’atmosfera per cui, per studiarli, bisogna andare nello spazio.

Tanti positroni hanno generato un mistero. Forse sono il segnale della materia oscura o forse escono da qualche altro fenomeno. Potrebbero derivare ad esempio dalle pulsar, frutto del collasso di un grande astro, o da una supernova, che diffonde plasma ad alta energia

Solo la continuazione delle indagini potrà sciogliere l’enigma e portare al secondo passo tanto atteso: la scoperta di anti-nuclei di carbonio, elio oppure ossigeno i quali sarebbero la prova dell’esistenza di altri universi fatti di antimateria. La sfida ora è aperta.

 

 

 

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